di Sabrina Mechella
Una protesta silenziosa e colorata a colpi di uncinetto. Si chiama "Yarn bombing", un tipo di arte di strada proveniente dagli Usa e diffusa a macchia d’olio in tutto il mondo, che consiste nel ricoprire piante e oggetti (panchine, lampioni, semafori, persino cabine telefoniche) con manufatti realizzati a maglia e a uncinetto. Lo scopo è anche di sensibilizzare le persone attraverso i media su temi caldi della città e sui luoghi da preservare attraverso una forma particolare di arte per “riappropriarsi della città”.
Una forma di graffitismo ma, a differenza di questo, è temporaneo, non sporca e non impatta con l’ambiente. In Italia la prima città a ospitare questa iniziativa è stata Pistoia nel 2012, con l’azione della cooperativa sociale Manusa, che ha decorato con fili colorati gli alberi di piazza Mazzini e poi, nel 2013, a Genova quando tutto il porto antico è stato “bombardato” di istallazioni di lana per il progetto “Intrecci Urbani”. Infine a Cesenatico, dove ponte di Garibaldi è stato ricoperto da “Un Mare di Lana“.
Adesso anche a Viterbo, il prossimo 28 marzo, ci sarà modo di ammirare lo Yarn bombing da vicino. L’occasione è la seconda edizione de “Salviamo il Parco della Querce” promossa dal comitato Gruppo Santa Barbara Viterbo. Nella stessa giornata il gruppo facebook viterbese “Club delle Creative” ricoprirà una quercia con elaborati fatti all’uncinetto da alcune socie.
«L’idea è venuta alla mia co-fondatrice del gruppo Cristina Martellotti - racconta Patrizia Burla – che conosceva questa forma di arte di strada (urban knitting) e ha pensato di proporla qui nella nostra città. È un’azione pacifica e dimostrativa che vuole porre l’attenzione sull’importanza dell’ambiente, in particolare del nostro Parco delle Querce, minacciato da un progetto comunale che prevedrebbe l’abbattimento degli alberi secolari o un ridimensionamento. Il parco è un punto di aggregazione importante per la città, noi stesse socie del club ogni sabato ci incontriamo là per socializzare. Quest'azione di sabato è un "numero zero", nel senso che abbiamo avuto poco tempo per lavorare, però sono già in programma altri interventi di questo tipo, magari in città». Il club, seppur nato solo nel novembre dello scorso anno, ha già raccolto 226 socie appassionate di uncinetto, ricamo, maglia e tutto quello che si può realizzare con la fantasia:
«È sempre stata una mia passione – spiega Patrizia, casalinga e mamma – e adesso che sono pensionata posso dedicare più tempo a queste attività. La bellezza di questo gruppo è che noi poi ci incontriamo di persona: per esempio abbiamo già previsto nei prossimi giorni i “Knitting cafè”, ossia delle riunioni in alcuni locali della città in cui ci incontriamo e lavoriamo insieme, scambiandoci conoscenze e segreti. Inoltre sono in programma delle giornate di incontro con i membri della pagina facebook “Il Mercatino di Fido e Micio”, durante le quali alcune socie insegneranno a coloro che hanno cani e gatti a realizzare dei cappottini per loro utilizzando vecchi maglioni e indumenti usati. Perché social è bello, ma se ci si guarda negli occhi è meglio!»
Giovedì 19 marzo 2015
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