Palestra nel parco delle Querce. Comitato cittadini:«Un bene? Ma per chi?»

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Viterbo | sabato 23 manifestazione in via della biga di castro

Palestra nel parco delle Querce
Comitato cittadini:«Un bene? Ma per chi?»

Gruppo quartiere Santa Barbara: «Da assessore Ricci risposte seccate e sbrigative: "La palestra si farà lì e basta". Nessun pezzo di carta attesta le varianti al progetto iniziale»

Redazione Online

Ruspe al parco delle querce
Ruspe al parco delle querce

In relazione all'avvio nella mattinata di lunedì 18 maggio dei lavori di costruzione del centro sportivo presso il Parco delle Querce in via della Biga di Castro, ecco il report dell'incontro inviato dal gruppo quartiere Santa Barbara.

Sabato 23 maggio alle ore 16 il gruppo quartiere Santa Barbara Viterbo, promuove presso il Parco un incontro cittadino per discutere e manifestare contro l'eliminazione dell'ultima area verde rimasta nel quartiere Santa Barbara.

Ulivi potati fuori stagione
Ulivi potati fuori stagione

Giovedì scorso, 15 maggio, alle ore 17.30, una nostra delegazione del Gruppo Quartiere Santa Barbara Viterbo ha incontrato, su nostra specifica richiesta fatta tramite legale, negli Uffici comunali di Via Garbini 82, presso l’assessorato ai Lavori Pubblici, l'assessore Alvaro Ricci, per discutere la situazione del Parco delle querce. Presente all'incontro oltre all'assessore Alvaro Ricci, il dirigente Ernesto dello Vicario. I nostri interlocutori ci hanno subito precisato che il progetto del Centro Civico che sorgerà dentro al Parco delle Querce è uno, l’unico presente sul sito del Comune e l’unico al quale amministrazione e tecnici hanno fatto sempre riferimento (cosa che il nostro gruppo ripete da più di un anno); altri progetti o varianti di cui si è sentito parlare nel corso dei mesi (anche il 3 aprile 2014, presso la parrocchia di Santa Barbara quando il sindaco, l’allora assessore ai Lavori Pubblici Raffaela Saraconi, il consigliere Insogna hanno incontrato la cittadinanza e promesso determinanti variazioni progettuali) sono solo frutto di voci e ipotesi infondate (distanza minima dalle querce 15 metri eliminazione parcheggio interno e biglietteria).

Allo stato attuale il progetto rimane nella sua forma originaria, senza alcun margine per modifiche incisive, ma con interventi in sede di “ordine dei lavori". Poi l’assessore ha ribadito quanto da lui già affermato in radio e sui giornali: che le querce saranno distanti 12 metri dall’impianto, ma è stato immediatamente corretto dal dirigente che ha specificato che, in realtà i metri saranno 8 (affermazione, anche quest’ultima, puramente verbale).

Bambini mettono cartelli che chiedono di salvare gli alberi
Bambini mettono cartelli che chiedono di salvare gli alberi

Dello Vicario ha poi ripercorso le varie tappe che, dalla richiesta di finanziamento (finalizzato per tutt’altro e altrove, questo dicono gli atti da noi visionati in data 19 maggio 2015 ndr), hanno portato alla progettazione di un Centro civico sportivo, da ubicare nel Parco delle Querce. Si parte dal 2005 con al Legge Finanziaria che mette a disposizione la somma per il progetto di un campo da calcio e due da tennis e altro ancora.

Nel 2008 si individua l'area; tale operazione prevedeva un esproprio (mai avvenuto) ma, per mancanza di terreni comunali e il costo gravoso per acquisirne altri, l’operazione non va in porto. Nel 2012 si cambia progetto, si abbandona l’idea dei campi da tennis e di calcio, si opta per un Centro civico sportivo, si cambia la zona di ubicazione e si sceglie il parco delle Querce (il quale nel frattempo era stato donato nel 2010 alla cittadinanza corredato di illuminazione e pista ciclabile ndr) in quanto il terreno, essendo già del Comune, risulta “ a costo zero”. Nel 2014 con Decreto Ministeriale si passa all'esecuzione. Questo in sintesi, l’iter burocratico, illustratoci dal dirigente, che ovviamente è assai più complesso e articolato, avendo attraversato le varie amministrazioni che si sono succedute nella nostra città (diventando sempre più incomprensibile e fumoso).

Il funzionario ci ha fornito, sostanzialmente, l'ennesima versione verbale (al solito, chi ci amministra si è presentato a un incontro con la cittadinanza che chiede chiarimenti, senza piantine, senza progetto, senza nessun documento) di un tortuoso "percorso" burocratico di cui ha rivendicato la paternità totale al proprio ufficio, mostrando soddisfazione per il fatto di aver portato tale finanziamento a Viterbo. Alla domanda su quale sia, sul Piano Regolatore, la denominazione precisa (e quindi la destinazione e funzione) della zona ove è stata individuata l'area su cui sorgerà il Centro civico (nelle varie dichiarazioni fornite all’utenza e alla stampa, si è parlato di zona F2, F7, F6… ), il dirigente ha risposto di “non avere l'informazione”, mentre l'assessore, dal canto suo, ha affermato, energicamente, che ciò non ha alcuna importanza, perché è zona F e “tanto la palestra si farà lì in ogni caso”.

Quindi anche in questo caso non ci sono state date risposte chiare, ma l'invito, piuttosto sbrigativo, di andarci a vedere gli atti, visto che ne avevamo chiesto l’accesso. L'assessore Ricci ha poi continuato dicendo che nell’impianto sportivo in questione non è prevista la realizzazione di un parcheggio interno (al cantiere le cose stanno andando diversamente ndr) e che la somma risparmiato con il ribasso fatto dalla ditta appaltatrice sull’iniziale finanziamento, e della quale non ci è stato fornito l’ammontare esatto, servirà per migliorare le attività sportive funzionali alla palestra (all’incontro del 6 maggio scorso sindaco e Rup avevano affermato altro).

Alla richiesta di una documentazione scritta, che attesti nero su bianco tali variazioni progettuali, la risposta, sia da parte dell'assessore che del dirigente, è stata negativa, in quanto, ci è stato ribadito, che qualsiasi variazione sarà possibile solo tramite mero ordine di servizio e solamente a lavori avviati. Alla domanda se siano previsti muretti o recinzioni, osservando il progetto ufficiale portato dalla nostra delegazione (scaricato dal sito del comune), il dirigente ha affermato che non sono previsti e ha aggiunto che il residuo dell’area del Parco, quella non interessata dal cemento, è zona adibita a verde pubblico, come riportato nella zonizzazione dell'area, documento anch’esso consultabile su richiesta.

Alla domanda se si sia mai stata presa in considerazione l’ipotesi, più volte proposta, dal presidente della Fidal Giuseppe Misuraca, circa spostamento dell’impianto sportivo nella zona immediatamente attigua al Campo Scuola, così da realizzare una Cittadella dello sport, il Dirigente ha affermato di non conoscere Misuraca (e quanto da lui affermato), e pur ritenendo molto valide le sue considerazioni, dichiarando di essere stato un tempo molto favorevole a tale ipotesi, sostiene che sia impossibile una delocalizzazione dell’impianto. È stata, inoltre respinta la nostra proposta di spostare l’impianto nella parte finale del parco dove si trovano pochi ulivi in modo tale da non comprometterne il punto più bello.

L’assessore ci ha ribadito che la palestra si farà lì e basta, mentre il funzionario ha risposto che l’altra zona del parco non è adibita a spazio verde attrezzato ma a parco(il Rup Mirko Viggi, nell’incontro del 6 maggio 2015, ci aveva spiegato, invece, che qualsiasi spostamento avrebbe compromesso l’erogazione del finanziamento). Per tutta la durata dell’incontro, a differenza di quanto accaduto in quello del 6 maggio scorso avuto con il sindaco Michelini, gli assessori Saraconi e Vannini, e i dirigenti Viggi e Capoccioni, che si sono mostrati piuttosto disponibili al dialogo e al confronto con noi cittadini (quantomeno nei toni e nei modi, pur ribadendo, allo stato attuale delle cose, i limitati margini per interventi sostanziali sul progetto originario) abbiamo notato nei nostri interlocutori, un atteggiamento perentorio, sbrigativo e, a tratti, perfino ostile e infastidito (neanche fosse una questione personale).

Soprattutto l’atteggiamento dell'assessore ci è parso, fin troppo muscolare e decisionista, poco sensibile verso le istanze e le reali esigenze dell'utenza, un atteggiamento poco incline all’ascolto, al confronto e alla collaborazione con i cittadini. Se ci è consentito dire la nostra, tutto il tortuoso iter che ha portata a snaturare finalità, prodotto, collocazione e utilità del finanziamento in questione, ci appare paradossale, assurdo, e fin troppo incurante del benessere della comunità e del rispetto per la cosa pubblica. Un’operazione unicamente volta al mero scopo di accaparrarsi un finanziamento, costi quel che costi. Anche a discapito dei cittadini.

Perché anche laddove l’intera operazione fosse dichiarata legalmente corretta (lo stabilirà la magistratura che nel frattempo ha aperto un’inchiesta) ci chiediamo se i nostri amministratori ritengano, in coscienza loro, se tutto ciò sia eticamente e politicamente (nel senso più profondo del termine) corretto. Se sia giusto sopprimere un Parco, snaturare un progetto nato con ben altre finalità, al solo scopo di spendere soldi che appartengono alla collettività.

Noi cittadini che a Santa Barbara ci viviamo, che fruivamo e beneficiavamo di quel Parco, di quell’ultima oasi di verde pubblico in mezzo a una cementificazione selvaggia, riteniamo di no e torniamo, forse molto ingenuamente, a domandarci e a chiedere a chi ci amministra ora e ci ha amministrato: cui prodest? Perché un’amministrazione, che anche alla luce di quanto accade negli ultimi giorni, si mostra sempre più autoreferenziale, distante dai cittadini, lacerata da conflitti, dissolta in una guerra intestina di tutti contro tutti, viene, incredibilmente compattata dalla volontà di distruggere un parco, strappandolo brutalmente a chi ne ha fatto un punto di aggregazione e ritrovo?

Ripetiamo: tutto ciò è un bene? Ma per chi?

Venerdì 22 maggio 2015

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