di Sabrina Mechella
Un bosco meraviglioso della Tuscia popolato da alberi secolari sta per essere deturpato. «Lo scopo dichiarato è quello di studiare e favorire la rinnovazione della foresta troppo vetusta, ma gli ambientalisti temono – come è accaduto non molto tempo fa a Bassano Romano – che si desideri invece di fare cassa sul pregiato legname ricavato dalle operazioni di sfoltimento» scrive Fulco Pratesi sul Corriere della Sera il 2 febbraio scorso. Mercoledì 15 aprile un articolo su Repubblica.it ha riproposto l'appello di salvare questo luogo straordinario e intatto: «Qui le specie, animali e vegetali, sono libere di nascere, vivere e morire a proprio piacimento, secondo ritmi e logiche della natura» si legge nel pezzo a firma di Margherita D'Amico.
Il luogo in questione è la Faggeta del Lago di Vico e domenica 19 aprile si svolgerà la terza festa in suo onore organizzata da varie associazioni nazionali di protezione ambientale, riconosciute dal ministero dell’Ambiente, tra cui Italia Nostra Onlus.
«Questa meravigliosa selva che circonda in parte il lago di Vico - prosegue Pratesi – importante soprattutto per la presenza di faggi secolari che qui vegetano ad un’altitudine eccezionalmente bassa, e per una fauna che annovera specie rarissime come il gatto selvatico, la martora e il recentemente identificato picchio nero, tipico di foreste intatte e vetuste, è oggetto da mesi di un acceso dibattito. Il Comune di Caprarola – che possiede 300 ettari di questo prezioso biotopo di faggeta relitta e fu nei 1982 il sostenitore della creazione della Riserva Regionale del Lago di Vico sul proprio territorio – ha iniziato l’iter di approvazione di un Piano di gestione forestale della faggeta, con previsione di tagli su una superficie di 30 ettari, il 10% del totale.
I precedenti esperimenti di questo genere – sostengono gli ecologisti – piuttosto che favorire il ringiovanimento della faggeta hanno consentito, nelle radure artificialmente aperte, l’insediamento del più rustico cerro o, peggio, di una vegetazione invadente di cespugli di rovo. Militano in favore dell’assoluta intangibilità delle faggete del Monte Fogliano e del Monte Venere - aggiunge Pratesi - i riconoscimenti a livello europeo, come Sito d’Importanza Comunitaria (Sic) e Zona a Protezione Speciale (Zps) e Habitat Prioritario nella Direttiva Habitat della Ue oltre ai pareri dei maggiori botanici italiani. Senza contare il fatto che questi patriarchi arborei – che secondo gli esperti godono di ottima salute – si trovano all’interno di una Riserva naturale e, in un territorio, sostengono le associazioni ambientaliste e il Comitato Amici della Faggeta del lago di Vico, già intensamente sfruttato dal punto di vista ambientale».
Anche Legambiente, Lipu, Accademia Kronos, Amici della Faggeta, Wwf, molte associazioni ambientaliste e firme prestigiose del mondo scientifico, oltre allo stesso Pratesi, come Mario Tozzi e Luca Mercalli, si sono apertamente schierate contro l’abbattimento degli alberi con una petizione che ha raccolto 2742 firme.
Il programma di domenica prossima prevede l’appuntamento in località Canale alle 9.30, poi ci saranno delle passeggiate dedicate all’ascolto del canto degli uccelli, di tipo sensoriale e naturalistico di base. Alle 13.30 pranzo al sacco con cibo alla brace e alle 14.30 musiche della tradizione popolare del maestro Andrea Piccioni. Pagina facebook: https://www.facebook.com/faggeta.lagodivico?fref=ts.
Sabato 18 aprile 2015
© Riproduzione riservata
3222 visualizzazioni