di Simona Mingolla
La notizia può sembrare banale. Invece non lo è. Perché questo cane pastore tedesco femmina di circa sei anni stava per essere gettata nel forno crematorio, magari semiviva, insieme ad altri centinaia di consimili canini. Adesso è salva per una serie di fortunate coincidenze che hanno fatto sì che una famiglia di Vitorchiano scegliesse di salvarla a un passo dalla morte. Per capire, occorre sollevare il problema delle perreras (canili) spagnole, dove vengono violate le più elementari regole sul trattamento e il benessere degli animali. La cosa si aggrava sapendo che dietro queste atrocità vi è l'esplicito consenso da parte dello Stato.
Che la Spagna sia la terra della corrida e che il sangue animale è un divertimento è noto a tutti, ma mentre la corrida potrebbe passare come una tradizione secolare, l'uccisione dei cani dopo pochi giorni dall'accoglimento nella perrera, prima storditi con il gas e poi gettati semivivi nel forno crematorio (con guaiti che si sentono anche fuori dal canile), è solo brutalità umana senza senso. Sappiamo poco di queste notizie perché i media, almeno nel nostro Paese, ne parlano poco. Edoardo Stoppa di Striscia la notizie fece un servizio di tre giorni proprio in una perrera privata di Siviglia.
Ora torniamo all'adozione di Sanny e dell'associazione che ha permesso tutto questo. Scrive Luciana, la vice-presidente dell'associazione onlus "Una zampa per la Spagna" in una nota via e-mail sfogandosi per le avversità e le difficoltà che si incontrano nel far arrivare i cani dalla Spagna: «... pochi sanno cosa voglia dire organizzare un arrivo avendo un lavoro famiglia e figli (decine di documenti da preparare e non solo per gli adottanti, c'è l'asl spagnola, l'asl italiana i documenti di viaggio previsti da leggi comunitarie), i trasportatori controllano che ci sia passaporto di ogni cane, che chi sia il trace, che ci sia la cessione a noi dalla Spagna, caricano i cani uno ad uno, si fanno migliaia di chilometri facendoli scendere e sgambare uno ad uno. Poi accade pure che chi aveva pre adottato il cane, cambi idea e non lo voglia più. Che disastro in questo caso».
A cercare di riportare alla ragione gli spagnoli ci stanno provando molteplici associazioni da decenni, speriamo almeno nell’applicazione della normative europee sul rispetto degli animali.
Adesso Sanny è al sicuro e si gode l’affetto della sua famiglia di Vitorchiano - verso cui, sin dal primo giorno, ha manifestato riconoscenza, affetto e protezione - e la compagnia dei suoi nuovi compagni a quattro zampe.
Alcuni momenti di vita di Sanny, dolcissima e vocata all'obbedienza convive benissimo con i suoi simili, i felini e i cuccioli d'uomo |
Almeno per lei, l'incubo è finito.
Notizie sulla onlus sul sito http: //www. unazampaperlaspagna. org/.
Lunedì 19 maggio 2014
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