di Sabrina Mechella
Roma è una cagnolona nera di 16 anni, paralizzata. Lucia ne ha 20, anche lei non si muove più. Ricciolo ha 17 anni, come Mary, completamente cieca. Per ognuno di loro, che stanno dentro una stanza, una cuccia di stoffa, coperte e una stufa accesa che li tiene al caldo. Per loro e per gli altri 338 cani ospiti del canile di Bagnaia ci sarà il grande concerto solidarietà “Suono da Cani” che si terrà domenica prossima, 4 gennaio, alle 19 (non più alle 17 come riportato nel programma), al Palamalè di via Monti Cimini, Viterbo, al prezzo di 5 euro a ingresso. «I fondi serviranno per risistemare le strutture» spiega Elvia Viglino, 80 anni suonati e una grinta da generale d’armata, che coordina e dirige con piglio militaresco il grande canile che ospita pelosi di tutte le età. Una vita completamente dedicata ai cani, spiega Elvia, a partire dal suo viaggio di nozze portando con sé il suo primo amore peloso, un pointer. In questi giorni di freddo polare tante sono state le difficoltà affrontate da lei e dal suo staff composto da 4 ragazzi della manodopera e da 5 volontari:
«Eravamo a -7 gradi la sera e le ciotole dell’acqua si erano completamente ghiacciate, come i tubi. Abbiamo fatto la spola giorno e notte con le taniche per dar da bere gli animali che rischiavano di morire perché mangiando crocchette le pareti dello stomaco all’asciutto si attaccano. E poi c’è stata la gara di solidarietà dei viterbesi - sottolinea lei – quando abbiamo chiesto coperte per loro: ne sono arrivate di tutti i tipi, ma anche maglioni e giacche imbottite. Devo dire grazie anche a Ezio Rocchetti che ci ha donato materiali da costruzioni, tra cui la plastica rigida che sigilla le cucce dei cani. Questo posto si regge grazie alla solidarietà dei privati». Un canile in cui niente è lasciato al caso: c’è l’angolo “geriatrico” come lo chiama affettuosamente Elvia, con i nonnetti che hanno età venerande, oltrepassando 20 anni. Poi la nursery dove vengono tenuti i cuccioli: «Quest’anno a novembre – dicembre è stato un continuo abbandono di piccoli, una cosa tremenda. Non sterilizzano e poi questo è il risultato».
La Viglino chiama tutti per nome, di ognuno conosce la storia: «Quello è Sgarbi, ha un caratteraccio ma io lo adoro; l’altro è Bimbo, aveva una ferita bruttissima al piede, lo stiamo curando con gli antibiotici. I miei piccoli bianchi stanno là, vedì? Quelli non usciranno mai: stanno vicino ai cuccioli e la gente non vuole cani già cresciuti». Guardando come vivono questi animali non si può non riflettere sul fatto di quanto siano comunque fortunati, pur nella condizione di cani senza casa: hanno recinti spaziosi, cucce calde, coperte, cibo e cure. Possono girare liberi durante la mattinata, hanno sempre le carezze e le parole affettuose di Elvia e dei volontari, nonostante i ritmi di lavoro siano massacranti e non esistano feste comandate. I cani devono mangiare e bere tutti i santi giorni, così come le cucce e i recinti devono essere puliti, i disabili lavati e curati, le coperte cambiate.
«Da noi, comunque, tutti muoiono sopra una copertina assistiti amorevolmente» spiega lei. Per uno di questi cuccioli, però, stamani, le porte del canile si sono aperte: un papà di Bagnoregio con le sue due bimbe hanno deciso di dargli una famiglia. Elvia è severa, fa domande su domande, vuole essere sicura che non sia un capriccio delle ragazzine. «Vedi questi piccoli di Border Collie? Da oggi saranno adottabili, sotto le feste natalizie non consento adozioni, perché gli esseri viventi non sono pacchi dono».
Per ogni adozione portata a buon fine il Comune risparmia non pochi soldi: «In sette anni sono stati adottati 200 cani – spiega lei – e l’amministrazione comunale ha risparmiato 200 mila euro, denaro dei cittadini. Sono cifre importanti, che andrebbero tenute in considerazione da chi amministra». A breve il Comune firmerà una convenzione con l’associazione Amicianimali, gestore della struttura. Per fortuna, grazie alle telecamere istallate, il canile ha visto anche la fine dei numerosi avvelenamenti per opera di una mano criminale ignota. sottolinea Elvia. Di tutte le razze, di tutte le età: molti cercano una carezza tutta per sé, qualcuno, in disparte, ha perso la speranza di trovare una famiglia. Molti abbaiano da dietro la grata, il musetto a cercare la mano, contendendosi le attenzioni.
Per tanti l’abbandono è un trauma irrecuperabile: chi diventa aggressivo, chi si rinchiude in se stesso, chi si lascia andare, chi impazzisce di dolore: «Tempo fa è stato lasciato qui da noi un barboncino che per sette anni aveva vissuto in casa, con una famiglia – racconta - per mesi è stato attaccato alla rete, abbaiava giorno e notte. Una mattina l’abbiamo trovato senza vita: il dottore ha detto che probabilmente era morto di crepacuore. La piaga dell’abbandono è perenne e colpisce anche i cani di razza: prima di Natale tre ragazzi hanno lasciato in canile uno splendido Golden Retriver di sette anni, anche lui vissuto in casa e improvvisamente diventato un peso. Sta da solo in un recinto, abbaia spesso e ancora crede che lo verranno a riprendere».
Ed è per questo che quando uno di questi pelosi incontra lo sguardo di una persona e una mano che li porta via, a casa, per Elvia e tutti i volontari è una conquista e un pezzetto di cuore torna a sorridere. «Venite al canile, le porte sono sempre aperte – è l’appello accorato – troverete sicuramente il cane della vostra vita. Un amore immenso che vi ricambierà per sempre».
Info adozioni: http://www.animaliamiciviterbo.it/ - Tel: 340.0667754 - e-mail: animaliamici@gmail.com.
Venerdì 2 gennaio 2015
© Riproduzione riservata
4194 visualizzazioni