Anpana, multate due signore in centro città per i cani senza chip e senza guinzaglio

Sullo stesso argomento
Ultimi articoli
Newsletter

Viterbo | i fatti si sono svolti sabato scorso

Anpana, multate due signore in centro
città per i cani senza chip e senza guinzaglio

In un caso le guardie ecozoofile di Viterbo hanno contestato la mancanza del microchip ed hanno multato per 77 euro, nell'altro episodio la cagnetta senza guinzaglio e museruola è costata 100 euro

di Sabrina Mechella

La signora che è stata multata perchè il suo cane è privo di microchip
La signora che è stata multata perchè il suo cane è privo di microchip

Portare il cane senza guinzaglio in centro città o al quale non è stato messo il microchip può costare caro. Lo sanno bene due signore viterbesi che, sabato scorso, sono state multate dalle guardie dell’Anpana di Viterbo (Associazione nazionale protezione animali e ambiente) per aver infranto le leggi regionali e comunali sulla tutela degli animali. I due episodi si sono svolti in centro città, in via Cairoli e in piazza Martiri d’Ungheria e hanno visto protagoniste due signore proprietarie di cani: a una è stata contestata la mancanza del microchip ed è stata multata per 77 euro, l’altra conduceva la cagnetta senza guinzaglio e museruola ed è stata sanzionata con 100 euro.

«Il giorno 22/11/2014 alle ore 11,58 percorrendo via Cairoli venivo fermata da quattro Guardie Ecozoofile denominate Anpana che in maniera poco educata mi comunicavano che ero in contravvenzione perché conducevo la mia cagnolina come da verbale di piccola taglia senza guinzaglio e museruola – racconta la signora Marisa -. Tra l'altro dichiaravo di mettere a verbale che il mio cane camminava rasente al muro sul marciapiede e vicino a me non provocando pericolo o fastidio ad alcuno. Ammetto di essere in torto dato che il Regolamento prevede il guinzaglio o la museruola (art. 27 del Regolamento Comunale per la tutela degli Animali) ma ritengo che la multa sia esagerata e non proporzionata alla infrazione e tra l'altro le guardie dovrebbero avere un comportamento molto meno aggressivo e dittatoriale dato che si sono permessi di seguirmi in tre fino sotto la mia abitazione per prendere visione del mio documento. Mi sono sentita a disagio neanche avessi fatto chissà cosa».

«Non chiedo di non pagare la multa - continua la signora - ma chiedo di verificare il modo di agire di queste Guardie nei confronti di tutti i cittadini che hanno sempre dedicato le loro risorse economiche e il loro tempo alla tutela degli animali meno fortunati, tra l'altro Zoe che è il nome del mio cane multato è un esempio di cane abbandonato, trovato sette anni fa a Valle Faul e da me trattata come una figlia. Concludo col dire che mantengo a mie spese una colonia felina (spese veterinarie e alimentarie) vivendo con la mia pensione».

«Mi risulta che ad aggredire i miei colleghi sia stata proprio la signora – ribatte Pierluigi De Zanet dell’Anpana – la quale li avrebbe insultati pesantemente. Noi abbiamo l’obbligo di procedere e di sanzionare il cittadino al momento in cui rileviamo che sia stata commessa un’infrazione: se non lo facessimo saremmo passibili noi di denuncia per omissioni di atti di ufficio. Del resto io vengo multato quando parcheggio la macchina in divieto di sosta e infrango il codice stradale: non è che poi mi posso lamentare. La museruola bisogna sempre portarla con sé, così come il guinzaglio, per un semplice motivo: se noi dobbiamo verificare che il cane ha il microchip dobbiamo essere sicuri che questo non ci morda. Stessa cosa il guinzaglio, è per la sicurezza del cane e dei cittadini. È vero che noi possiamo redarguire – ammette De Zanet – ma non sarebbe giusto fare distinzioni nei confronti di chi abbiamo invece sanzionato. Concordo invece su una cosa: sul fatto che le sanzioni siano alte, ma non è colpa nostra e infatti applichiamo sempre la tariffa minima. Il Comune dovrebbe intervenire con un’apposita modifica, abbassando appunto l’entità delle multe. Per quanto riguarda la mancanza del microchip quella è un’infrazione di una legge Regionale e il discorso è lo stesso: sarebbe il caso di abbassare la sanzione».

Ma la signora Marisa, seppur consapevole di aver commesso un’infrazione, è convinta che lo zelo delle guardie Anpana nei suoi confronti sia stato eccessivo e che ci sono situazioni ben più gravi in cui versano molti animali della zona che andrebbero pesantemente sanzionate: «Se posso permettermi consiglierei alle Guardie Zoofile di andare nelle campagne o nei canili a verificare lo stato di salute degli animali e di non infierire su persone che come me amano gli animali e pensano al loro benessere come da Regolamento Comunale e come Regolamento Etico».

Giovedì 27 novembre 2014

© Riproduzione riservata

3615 visualizzazioni

Commenti
Lascia un commento

Nome:

Indirizzo email:

Sito web:

Il tuo indirizzo email è richiesto ma non verrà reso pubblico.

Commento: