Picchiato a morte e gettato come un rifiuto. In aumento le violenze sui cani nella Tuscia

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Viterbo | la nota di mifido di fido

Picchiato a morte e gettato come un rifiuto
In aumento le violenze sui cani nella Tuscia

Un cagnolino di 10 anni trovato in un cassonetto a Viterbo adesso in fin di vita, allarme veleno per topi a Santa Barbara, i tre cani uccisi a fucilate a Soriano nel Cimino. Urge trovare i colpevoli

Redazione Online

Cassonetto, adesso è in fin di vita
Cassonetto, adesso è in fin di vita

"Cassonetto" è un cagnolino che versa in fin di vita dopo essere stato picchiato e gettato in un sacco di plastica. L'ennesimo episodio di crudeltà sugli animali che l'associazione viterbese Mifido di Fido vuole denunciare sottolinendo la necessità di trovare al più presto chi si macchia di questi crimini, indegni per un paese civile. Di seguito la nota. 

Ha guardato negli occhi la mano che lo ha colpito forte sulla testa, fracassandogliela. La stessa mano poi, lo ha chiuso agonizzante in un sacco di plastica e gettato via come un rifiuto. La mano di una donna, però, lo ha tolto da quella che sarebbe diventata la sua bara e gli ha prestato soccorso. Lo hanno chiamato Cassonetto il piccolo cane che per 10 anni – questa l’età stimata dai veterinari che lo stanno curando – probabilmente ha vissuto in una casa, al sicuro, fino a quando qualcuno, forse proprio chi lo aveva tenuto per tutto quel tempo, ha deciso che non serviva più, dunque di sbarazzarsene. Il cane è stato rinvenuto in un bidone dell’immondizia in strada Signorino, alle porte di Viterbo, domenica scorsa. Una signora che stava gettando i rifiuti si è accorta di questo sacco da cui provenivano dei rantoli. Si è fatta coraggio e l’ha aperto, scoprendo il cagnolino agonizzante. Ha subito allertato i vigili e, in concerto con loro, ha deciso di portare lei stessa l’animale alla Asl veterinaria di Viterbo.

I veterinari e i tecnici competenti hanno agito con molta celerità, soccorrendo Cassonetto, che adesso versa in gravi condizioni nella struttura veterinaria convenzionata di Civita Castellana, curato dal dottor Marco Cianchella. Il cane starà ancora per qualche tempo ricoverato ma poi, non avendone rivendicato nessuno il possesso, avrà bisogno di trascorrere la convalescenza in una casa. Per questo l’associazione Mifido di Fido fa un appello a chiunque abbia un cuore grande per permettere a Cassonetto di salvarsi. Chiediamo di ospitarlo e di prendersene cura, fino a che non si sarà ristabilito e si potrà trovare per lui una famiglia che lo possa finalmente amare. La nostra associazione affiancherà il volontario, aiutandolo per i medicinali che saranno eventualmente necessari.

Nel Tuscia, negli ultimi tempi, stanno avvenendo episodi di violenze sui cani sempre più efferati e crudeli. Ricordiamo i tre cani di proprietà freddati a colpi di fucile lo scorso 6 aprile a Soriano del Cimino, oppure l’ultimo allarme di veleno per topi cosparso proprio oggi nella rotonda di Santa Barbara e nella vicina via Michelangelo, a Viterbo. Per i tre cani sparati ancora non c’è un colpevole: le autorità preposte stanno indagando ma in assenza di testimoni è molto difficile scovare il responsabile. Cassonetto e quelli come lui meritano giustizia, perché la mano che non ha esitato a colpire sulla testa un essere innocente e fiducioso è una mano criminale e senza pietà, che domani potrebbe fare lo stesso con un essere umano. Sono giuste le sanzioni pecuniarie per chi infrange la legge in materia di animali da compagnia, come la mancanza di chip o il condurre il cane senza guinzaglio. Ma adesso abbiamo fatti nuovi e più urgenti, che meritano più attenzione. Per questo l’associazione chiede alle forze di investigazione preposte di trovare e di assicurare alla giustizia questi criminali. Perché non c’è cosa più pericolosa della convinzione che si possa compiere qualsiasi crimine e restarne impuniti.

Cristiano Zappi – presidente Mifido di Fido – info: 347.5758520

Martedì 17 maggio 2016

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