Abbattimento delle querce secolari i viterbesi chiedono le dimissioni dell'assessore

Sullo stesso argomento
Ultimi articoli
Newsletter

Viterbo | ma a palazzo dei priori tutto tace

Abbattimento delle querce secolari
i viterbesi chiedono le dimissioni dell'assessore

Dopo il taglio ingiustificato dei due alberi centenari nel parcheggio a ridosso del tribunale monta la protesta dei cittadini, che chiedono a Raffaella Saraconi, responsabile comunale dell'Ambiente, di andarsene

di Sabrina Mechella

La seconda quercia secolare tagliata ieri mattina (foto G. Tassi)
La seconda quercia secolare tagliata ieri mattina (foto G. Tassi)

Abbattimento della quercia secolare in via Bachelet, monta la protesta dei cittadini viterbesi. Dopo il taglio ingiustificato dei due alberi centenari nel parcheggio a ridosso del tribunale (che Reteluna.it Viterbo ha seguito dall’inizio documentando la vicenda, vedi articoli correlati), sulla pagina Facebook di Viterbo Civica si è scatenata l’ira dei viterbesi. L’associazione aveva tentato di evitare il taglio delle due piante, chiedendo all’assessore Raffaella Saraconi di sospendere l’operazione per avere il tempo di farle esaminare da un altro agronomo forestale, richiesta rimasta lettera morta.

Ieri, dopo la prima di giovedì scorso, il taglio della seconda quercia di oltre 100 anni di età alla presenza dell’Ecologo forestale dell’università della Tuscia Paolo De Angelis, il quale ha dichiarato che la pianta, pur avendo qualche segno di sofferenza, era fondamentalmente sana. Viterbo Civica ha chiesto all’assessore Saraconi e alla giunta di Palazzo dei Priori di giustificare questo gesto che al momento non ha alcuna spiegazione logica, lo ha chiesto sulla pagina facebook dell’associazione, ma a rispondere sono stati solo i consiglieri Paolo Moricoli e Chiara Frontini (entrambi di fazioni opposte) che si sono resi disponibili a portare la vicenda in consiglio comunale e a studiare un piano di salvaguardia del verde urbano.

Il professor De Angelis conferma che la quercia è ultracentenaria
Il professor De Angelis conferma che la quercia è ultracentenaria

Nessun commento, invece, dall’assessore competente, un silenzio che sta facendo infuriare i viterbesi, i quali chiedono a gran voce le sue dimissioni. Ecco intanto la lettera di Viterbo Civica che racconta il suo punto di vista su una vicenda che appare surreale e che rappresenta una brutta pagina di questa amministrazione, chiedendo anche al Comune la mappatura del verde pubblico viterbese (così come prevede la legge) che sia consultabile facilmente da ogni cittadino.

«Assistere all’abbattimento di un albero è come assistere a un omicidio, il paragone non è per nulla fuori luogo, in entrambi i casi è stroncata la vita di un essere vivente. Perché la quercia di via Bachelet era viva. E sana, almeno a giudicare dall’aspetto esteriore che non presentava segni visibili di patologie atte a giustificarne l’abbattimento. Osservazione confermata dal parere autorevole di un agronomo della vicina università di Agraria. Eppure, secondo la lungimiranza della signora Raffaella Saraconi, che ricordiamo, non è una palazzinara qualunque ma il nostro assessore all’ambiente con delega sulla gestione del verde pubblico, quella quercia andava abbattuta. Punto e basta. E per questo ha firmato il documento di condanna a morte.

L'interno della pianta è sano
L'interno della pianta è sano

Non è la prima volta che il taglio dissennato degli alberi è effettuato nel nostro Comune, anzi da voci di corridoio pare che da quando si è istallata questa giunta comunale l’abbattimento indiscriminato degli alberi sia diventato prassi comune. Una decina di morti al mese, quasi una guerra. Si preferisce tagliare per sicurezza, dicono loro, per tutelare la pubblica incolumità. E mentre le leggete queste ultime parole, cercate di dare il tono che userebbero loro, scandite le parole con solennità, come quando cercano di convincerti che ciò che fanno è per il tuo bene.

Solitamente un responsabile del Comune effettua un sopralluogo sugli alberi e senza utilizzare nessun tipo di esame diagnostico (comporterebbe dei costi che il Comune non può permettersi), stabilisce che l’albero è compromesso e va segato. Questo avviene anche in presenza di esemplari sani e ultra centenari, come la quercia di via Bachelet. Nessuno vuole assumersi responsabilità se malauguratamente l’albero dovesse cadere, onde evitare possibili azioni risarcitorie contro il Comune. E allora ecco qua che alla potatura dei rami preferiscono il taglio drastico, alla cura degli esemplari malati la sostituzione con alberelli da vivaio. Non sta a noi di Viterbo Civica spiegare l’importanza degli alberi per la città e i suoi abitanti. Che gli alberi siano dei fondamentali mitigatori del clima e che contribuiscano a combattere l’inquinamento atmosferico, presupponiamo che sia risaputo. Noi vorremmo solo ricordare alla cittadinanza e agli amministratori, che ci preme sottolinearlo occupano quelle poltrone soltanto grazie ai voti dei singoli cittadini, che esiste una normativa nazionale che regola il verde pubblico. Si tratta della legge14.01.2013 n° 10, G.U.01.02.2013 che obbliga i Comuni, tra le altre cose, a istituire un censimento degli alberi.

Bene, noi di Viterbo Civica chiediamo che, come da obbligo di legge, sia immediatamente istituita una mappatura e un censimento di tutti gli alberi presenti nel nostro Comune. Tale censimento deve essere di facile consultazione per il cittadino, sia nelle bacheche comunali sia online così come già avviene in altri Comuni (per farsi un’idea guardare quello del Comune di Rimini). In questo censimento devono essere inseriti tempestivamente anche tutti gli interventi di taglio degli alberi che il Comune intende eseguire e le perizie fitosanitarie. Il cittadino, sempre secondo la legge, può richiedere al Comune interventi sostitutivi al taglio e deve ricevere obbligatoriamente delle risposte esaustive. Non come è successo durante il taglio delle querce di via Bachelet, in cui l’assessore interpellato al telefono ha risposto con la sua consueta gentilezza «chi vi ha dato il mio numero?» e poi ha maleducatamente chiuso la comunicazione senza dare alcuna spiegazione. Telefonata effettuata in modalità viva voce e alla presenza di numerosi testimoni.

A nostro parere un assessore che non rispetta la legge, non merita di occupare il posto per cui è pagato, parere che condividiamo con moltissimi cittadini, almeno a giudicare dagli epiteti irripetibili che gli abitanti di via Bachelet hanno rivolto all’assessore in oggetto, mentre assistevano impotenti al taglio della quercia. La misura è colma già da un pezzo, un assessore all’Ambiente in teoria dovrebbe tutelarlo quell’ambiente, non distruggerlo come sta facendo la signora Saraconi. I cento e più abitanti di via Bachelet, alcuni dei quali pronti a costituirsi parte civile contro il Comune, sono il termometro con cui valutare l’indice di gradimento di quest’amministrazione».

Sabato 12 luglio 2014

© Riproduzione riservata

3788 visualizzazioni

Commenti
Lascia un commento

Nome:

Indirizzo email:

Sito web:

Il tuo indirizzo email è richiesto ma non verrà reso pubblico.

Commento: