Absa Cape Epic, per Luca Chiodi ottimo risultato. «Esperienza indimenticabile sotto ogni profilo»

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Absa Cape Epic, per Luca Chiodi ottimo risultato
«Esperienza indimenticabile sotto ogni profilo»

L'atleta viterbese 23esimo nella categoria Masters, 96esimo nella classifica assoluta. «Torno a casa con un bagaglio di emozioni e tanta esperienza in più»

di Sabrina Mechella

Absa Cape Epic, grande soddsfazione per l'avventura sudafricana dell'atleta viterbese Luca Chiodi
Absa Cape Epic, grande soddsfazione per l'avventura sudafricana dell'atleta viterbese Luca Chiodi

Alla fine 23esimi nella categoria Masters, 96esimi nella classifica assoluta. Che su 1200 partenti è un ottimo, anzi un grande risultato. Luca Chiodi, viterbese, avvocato per professione e biker per passione, torna dal Sudafrica soddisfatto, ricco di esperienza e pronto a ripartire. In coppia con il suo amico, l’italo-israeliano Angelo Di Veroli, ha partecipato a questa competizione ben conscio che non sarebbe stata una passeggiata. L’Absa Cape Epic è la gara di mountain bike organizzata dall’Unione Ciclista Internazionale che tanti paragonano al Tour de France e al Giro d’Italia per la bici da strada. Una gara che si corre in coppia e il tempo viene preso sul secondo che arriva, comunque una competizione di altissimo livello alla quale ogni anno prendono parte i più forti specialisti del mondo. Quest’anno era la XII edizione: sette tappe, tutte di oltre 100 chilometri, più il prologo a Città del Capo. Per un totale di 739 chilometri e un dislivello complessivo di 16 mila metri. Una gara massacrante per la quale bisogna essere preparati alla perfezione. Alla partenza, come al solito, si sono presentati i più forti specialisti del mondo.

Oggi, domenica, l’ultima tappa: partenza e arrivo a Wellington. Settantuno chilometri per un dislivello di 2000 metri. Al traguardo la coppia Chiodi-Di Veroli si piazza al 104esimo posto, 25eaimi di categoria. Un buon risultato che gli consente di mantenere la 23esima posizione tra i Masters e li fa risalire al 96esimo posto in quella assoluta.

“Soddisfatto? Sicuramente – non ha dubbi Luca Chiodi – e non soltanto per la mia prestazione. Non credevo di riuscire a reggere uno sforzo così intenso e prolungato. L’unico rammarico è che non ho potuto dare il massimo per una serie di motivi indipendenti dalla mia volontà. D’altro canto sono venuto in Sudafrica senza troppe ambizioni sapendo con chi avevo a che fare. Sicuramente torno a casa con un grosso bagaglio d’esperienza”. Il suo fiore all’occhiello è quello di essere entrato nella Top Ten dei Masters nel giorno del prologo.

La XII edizione della Absa Cape Epic è stata vinta dalla coppia formata dallo svizzero Christoph Sauser e dal ceko Jaroslav Kulavy. Dietro di loro l’altro ceko Kristian Hynek in coppia con l’austriaco Alban Lakata. Al terzo posto Karl Platt, tedesco, e Urs Huber, svizzero. Tra i Masters, categoria nella quale si batteva Chiodi, ha vinto l’olandese Bart Brentjens in coppia con il brasiliano Abraoo Azavedo. Ottimo terzo posto per l’italiano, ex professionista della strada, Daniele Nardello in coppia con il francese Karl Zoetemelk.

La soddisfazione del biker viterbese va ben oltre l’ambito prettamente sportivo. “Ho visto luoghi stupendi – sottolinea – ho conosciuto gente magnifica, proveniente da tutto il mondo. E sono rimasto entusiasmato da come hanno organizzato una competizione così importante”.

Adesso il rientro a casa. Ma non c’è tempo per riposarsi, lo aspettano altre gare, forse meno epiche ma sicuramente di alto livello e con avversari comunque fortissimi.

Domenica 22 marzo 2015

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