di Sabrina Mechella
Argo: un abbandono doloroso, un recupero rocambolesco e un lieto fine. Si riassume così la storia di questo cane meticcio, Argo appunto, che ha tenuto col fiato sospeso le Guardie Ecozoofile di Montefiascone per ben tre giorni, in un susseguirsi di appostamenti al freddo, sotto la pioggia battente e tentativi falliti di avvicinamento. A raccontarlo proprio i due protagonisti della vicenda che si è svolta nei primi giorni di marzo: Marcello Gasparrini, presidente Laboratorio Verde di Viterbo, Montefiascone e Marta e responsabile provinciale Guardie Ecozoofile di Fare Ambiente e Amos Tersigni, veterinario e vice presidente associazione.
«La nostra associazione è nata nel 2104 e attualmente conta 15 guardie all’attivo a cui presto si aggiungeranno altri 17 giovani elementi – spiegano - con servizio di controlli sul lungolago, randagismo, recupero animali. Proprio nel’ambito di queste operazioni che abbiamo ricevuto la segnalazione di Argo. Questo cane era stato abbandonato dietro al ristorante Ivaldo, sul lungolago di Montefiascone ed era rimasto lì, con la speranza che la persona che lo aveva scaricato ritornasse da lui per portalo a casa. Tre giorni sotto la pioggia e al freddo, abbaiando a tutti disperato, perso. Ma della sua famiglia nessuna traccia. A turno il nostro gruppo lo ha monitorato, assistendo Argo per fare in modo che non si facesse male e che non aggredisse nessuno perché era estremamente impaurito. Alla fine, grazie alla collaborazione di Ileana Nunziati, piano piano, siamo riusciti ad avvicinarlo e a recuperarlo, portandolo infine in un posto sicuro. Dopo essere stato portato al canile sanitario di Fabbrica di Roma, come prevede la legge, ha effettuato gli esami di rito ed è stato chippato. La vicenda di Argo ci ha molto toccato perché è un cane che ha sofferto in modo atroce l’abbandono, così abbiamo deciso di adottarlo in modo che faccia parte integrante del gruppo Guardie Ecozoofile di Montefiascone, diventando la nostra mascotte».
I due uomini, nel raccontare questa vicenda, sono commossi ma anche molto orgogliosi dell’epilogo: «Argo sta benissimo adesso – sottolineano – si sta calmando, sta diventando un cagnolone tranquillo. È ancora molto diffidente perché non è stata una bella esperienza quella che ha subìto ma abbiamo il supporto della nostra Charlotte Juhler che si è presa cura di lui e che si occupa, insieme a un comportamentista, di far sì che Argo dimentichi questa brutta avventura. In merito a chi possa averlo abbandonato dobbiamo dire che avevamo dei sospetti molto forti su una persona in particolare, ma il cane non ha il chip per cui non possiamo accusare ufficialmente nessuno. Per questo motivo abbiamo intenzione di approfondire di più il controllo dei cani microchippati perché se non hanno il supporto magnetico e vengono abbandonati il proprietario purtroppo la fa franca. E ci saranno sempre altri Argo a soffrire, magari a morire di stenti o sotto un’automobile».
Le Guardie Ecozoofile di Montefiascone, oltre al lavoro di controllo del territorio, hanno altre iniziative in programma: «Una campagna per la microchippatura gratuita, la “Francigena dog walking”, passeggiata con gli amici a quattro zampe su un percorso di 7,5 chilometri lungo la storica cammino di fede, prevista per il 10 giugno e un progetto molto impegnativo e importante che però, per scaramanzia, vogliamo ancora mantenere top secret!».
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Mercoledì 18 aprile 2018
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