Redazione Online
Il Comune di Viterbo è il capoluogo di provincia del Lazio più virtuoso per quanto riguarda la raccolta differenziata, avendo raggiunto una percentuale di differenziato superiore al 55% già a fine 2014. A comunicare l'importante dato è l'assessore all'ambiente Andrea Vannini, che spiega: «È un risultato di soddisfazione e orgoglio per l’amministrazione, reso possibile dall’impegno della maggioranza dei cittadini del capoluogo. Va a loro quindi il ringraziamento per aver condiviso la volontà di percorrere il cammino del riciclo e della sostenibilità ambientale. Perché, al di là dei vantaggi che potranno derivare per i cittadini dal punto di vista tariffario, ciò che stiamo facendo è un dono alle generazioni dei nostri figli e a quelle che verranno. La fase delle discariche è oramai superata e l’obiettivo per il prossimo futuro sarà quello di portare a un minimo fisiologico il conferimento in discarica.
Oltre a rappresentare un costo per l’amministrazione, le discariche sono una ferita al territorio. Seppure sottoposte a severi controlli di impianto e di processo secondo una stringente normativa comunitaria e nazionale, rimangono collettori di materiali difficilmente degradabili e siti a rischio di emissioni di gas serra e di composti organici volatili dannosi alla salute umana, di produzione di percolati che, in caso di fuoriuscita, vanno a contaminare pesantemente i suoli e le falde acquifere.
Il Comune di Viterbo – prosegue l'assessore Vannini - è passato da una produzione di rifiuto indifferenziato di 4160 tonnellate nel 2012 a 2183 tonnellate a fine 2014. Siamo quindi sulla strada per poter drasticamente ridurre la nostra dipendenza dalle discariche. L’atteggiamento virtuoso dei cittadini di Viterbo li autorizza a pretendere di essere responsabili solo e soltanto dei propri rifiuti e che le altre province facciano altrettanto. Già ora la somma dei rifiuti conferiti nella discarica Le Fornaci da parte del Comune di Rieti e della Provincia di Roma equivale a quello conferito dal Comune di Viterbo (45,5% e 47% rispettivamente).
L’impegno dei cittadini di Viterbo a differenziare il proprio rifiuto non può essere ripagato con un maggiore conferimento nella discariche del nostro territorio da parte delle altre province. È arrivato il tempo in cui ciascun territorio della nostra Regione si prenda le proprie responsabilità rispetto ai rifiuti prodotti, e di questo la Regione Lazio deve essere regista con un piano rifiuti efficace ed equo.
Dobbiamo quindi impegnarci tutti a fare di più, superare la soglia del 65% di raccolta differenziata, come numerosissime municipalità di medie dimensioni hanno già fatto in Italia (nel Lazio Alatri 67,6% nel 2014), ma anche aumentare il nostro indice di buona gestione che considera la quantità totale di rifiuto prodotto pro-capite (ridurre lo spreco. Le statistiche ci dicono che in Italia circa il 30% dei generi alimentari vengono gettati non consumati), il riciclo prima dello smaltimento e, certamente, l’efficacia della comunicazione e le pratiche di gestione del rifiuto, attività queste ultime che riguardano più direttamente l’amministrazione che il cittadino.
Molti cittadini mi chiedono perché non raddoppiamo i turni di raccolta per l’indifferenziato o forniamo più contenitori: semplicemente perché sarebbe un messaggio sbagliato. Siamo in grado di ridurre ancora fino al 20-30% il rifiuto indifferenziato, come altri già fanno. Girando per la città, ancora vedo presenza di vetro, carta, cartone, organico nei bidoni dell’indifferenziato. Possiamo e dobbiamo fare di più.
Ad aiutare a far questo e a informare servono il nuovo dizionario sui rifiuti, gli info-point ai mercati rionali, l’ecosportello presso gli uffici dell’assessorato, la campagna di informazione diretta alle attività commerciali che partirà a giorni, e, non ultima, la mia casella di posta istituzionale (assessorevannini@comune.viterbo.it) dove comunicare criticità e disservizi da parte degli operatori, che certamente ancora esistono ma che possono essere risolti solo se prontamente comunicati.
Devo però chiudere con una nota di biasimo verso tutti quei cittadini che non hanno rispetto per il decoro cittadino e perseverano in abitudini sbagliate, come gettare rifiuti in terra (la top ten dei rifiuti gettati include fazzoletti di carta, pacchetti di sigarette vuoti, bottigliette di plastica, bottiglie di vetro, carta per alimenti, buste con gli escrementi di cani, e naturalmente mozziconi di sigarette e gomme da masticare), non rispettare le modalità e calendari di smaltimento, e, ancor più grave, abbandonare rifiuti pericolosi, come eternit, siringhe usate, pile, eccetera. Mi chiedo se nelle loro case questi cittadini si comportano nella stessa maniera. La città è la casa di tutti.
La buona gestione del rifiuto non dipende solo da chi amministra ma anche e soprattutto dal cittadino. Forse qualcuno mi avrà notato in città raccogliere i rifiuti a terra e gettarli nel cestino più vicino (ce ne sono più di 600 in città e ne arriveranno altri). Se lo posso fare io, forse anche altri possono farlo e aiutando a dare il buon esempio a chi ancora se ne frega o non ha capito quanto importante sia il decoro del nostro territorio. Per questi ultimi un solo dato – conclude l'assessore all'ambiente di Palazzo dei Priori Andrea Vannini -: la Polizia Urbana è in allerta e solo nel 2015 ha sollevato in città più di 15,000 euro di multe a chi non mantiene un comportamento decoroso riguardo alla gestione dei rifiuti».
Giovedì 9 aprile 2015
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