Redazione Online
A proposito di lupi e dell’incontro tenutosi in Prefettura a Viterbo, di seguito la nota della Lav di Tarquinia.
In merito all’incontro svoltosi in Prefettura giorni addietro dal quale sono risultati assenti incomprensibilmente non convocate, le componenti ambientaliste della provincia, preme sottolineare non solo quanto queste indiscutibilmente possano fare la sostanziale differenza nel trovare soluzioni efficaci ed efficienti ai problemi riguardanti l’ambiente e le sue componenti ma anche che le stesse sono da qualche decennio, evidentemente però all’insaputa di molti amministratori locali, fra i maggiori stakeholders nelle pratiche di partecipazione amministrativa.
Ad ogni buon conto, in riferimento alle dichiarazioni d’intenti effettuate dai partecipanti al tavolo, riteniamo importante ribadire ancora una volta che solo l’attuazione di seri ed effettivi interventi comunali di prevenzione del randagismo canino, peraltro già obbligati dalla normativa vigente risalente al 1991 e purtroppo completamente ignorata soprattutto nei piccoli paesi, può determinare la riduzione e la scomparsa del fenomeno. Inutile ricordare che eventuali tentativi di ordinare abbattimenti di presunti ibridi di lupo non solo sono notoriamente tanto impossibili da verificare senza adeguate quanto costose e lunghe indagini genetiche quanto effettuabili solo da personale autorizzato ministerialmente ma anche impossibili da effettuarsi su animali randagi quand’anche non riconducibili aleatoriamente ad ibridi di lupo.
È evidente quanto non possa che risultare maggiormente efficace investire anzitutto sul sovvenzionamento di interventi di prevenzione del vagantismo, problema che coinvolge in prima persona i pastori e i loro cani, prima ancora che indennizzare perdite di bestiame sul riscontro dei quali casi da anni si discute onde evitare truffe ai danni dello stato come già rilevato in numerosi casi. Accanto a ciò non può mancare l’azione educativa da svolgersi nelle scuole e fra i cittadini che fortunatamente, più degli amministratori, si dimostrano sempre più sensibili e preparati restando sconcertati e indignati dinnanzi agli attacchi brutali che i lupi hanno subito fino a pochi giorni fa nel nostro territorio e che la stessa categoria degli allevatori si sono sentiti di rivendicare platealmente.
Attendiamo quindi non solo che tutte le componenti interessate a situazioni così importanti di salvaguardia delle componenti selvatiche abbiano ad essere giustamente coinvolte ma ci auguriamo che non si impianti l’ulteriore ennesimo progetto vacuo di prevenzione del randagismo destinato, per inattività dei soggetti obbligati, a fallire per l’ennesima volta.
Mercoledì 14 maggio 2014
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