di Sabrina Mechella
«I cani di Tuscania a Montalto di Castro? Sarà difficile che questo accada, dal momento che esiste un consorzio tra Tuscania e i comuni di Piansano, Arlena di Castro, Tessennano e che gli animali, se proprio devono essere trasferiti, devono andare in una delle strutture di questo consorzio». Così Giovanni Chiatti, direttore del servizio veterinario della Asl di Viterbo, in merito alla vicenda che vede protagonisti il nuovo sindaco di Tuscania, Fabio Bartolacci e quello uscente, Massimo Natali, anteposti sulla costruzione del nuovo canile. Bartolacci, infatti, ha stoppato i lavori già appaltati della struttura, adducendo la revoca del finanziamento della Regione Lazio e l’intenzione di utilizzare i soldi spesi per il canile per altri indirizzi. «Se la nuova amministrazione vuole bloccare la realizzazione del canile comunale perché intende utilizzare i soldi per altro scopo se ne assuma in modo trasparente la responsabilità senza tirare in ballo la lettera della Regione Lazio – ha affermato Natali –.
Non è la prima volta e non succede soltanto a Tuscania che la Regione Lazio comunichi l’avvio della procedura di perenzione. Durante il mio mandato per ben due volte abbiamo superato il problema senza nessuna particolare preoccupazione e mi riferisco ai lavori di ristrutturazione della scuola elementare in Viale Trieste e della scuola media nel quartiere ex Gescal. Il canile ha avuto il finanziamento regionale nel novembre 2009 e abbiamo dovuto risolvere diverse questioni burocratiche per appaltare i lavori».
Sull’eventuale trasferimento dei cani in un’altra struttura si espresso in maniera favorevole anche Giancarlo Nicolai, veterinario Asl e presidente del Consorzio intercomunale Tspa. «Nicolai ha parlato a titolo personale e come titolare del consorzio, non per conto della Asl – ha dichiarato in proposito Chiatti -. Conosco la vicenda e preferisco non entrare nel merito in questo momento, perché ancora ci sono dichiarazioni di intenti da ambedue le parti e non fatti concreti.
Credo che a Tuscania ci sia ancora una fase calda di post elezioni, dove si sta discutendo forse più per ideologie piuttosto che su cosa conviene fare o non fare. Io posso solo dire che la Asl si occupa del benessere degli animali e che questa è la nostra priorità. Conosco molto bene tutti i volontari che si occupano dei canili della provincia, che lavorano con passione e grande amore per gli animali, compresi quelli del Rifugio Speranza che hanno a cuore i loro cani e capisco la preoccupazione. Perciò posso dire che sono disponibile a un tavolo in cui Asl, volontari e amministrazione comunale possano discutere insieme della situazione per cercare la soluzione migliore per tutti. Certo per i cani anziani il trasferimento in un’altra struttura sarebbe un trauma - sottolinea Chiatti - ma se lei mi parla di Montalto di Castro quello è un canile che non può contenere altri animali. Resta poi la questione della territorialità, dal momento che, come dicevo, se esiste un consorzio i cani devono essere eventualmente trasferiti in quelle strutture dei comuni associati».
Lunedì 25 agosto 2014
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