Charlie Hebdo, anche Viterbo si mobilita per difendere la libertà di espressione

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Viterbo | fiaccolata in piazza del plebiscito

Charlie Hebdo, anche Viterbo si mobilita
per difendere la libertà di espressione

Un centinaio di persone sono scese in piazza ieri sera a Viterbo per dire no a ogni forma di violenza e per riaffermare il libero pensiero

di Sabrina Mechella

Da destra: Lucio Matteucci, Nabil Al Zeer con suo figlio e sua moglie
Da destra: Lucio Matteucci, Nabil Al Zeer con suo figlio e sua moglie

Charlie Hebdo, fiaccole accese in piazza del Plebiscito ieri sera a Viterbo per dire no a ogni forma di violenza e per riaffermare la libertà di espressione. Quasi un flash mob quello organizzato in tutta fretta dall’associazione Viterbo Civica in seguito ai tragici fatti di Parigi, che ha visto mobilitate con un lume in mano un centinaio di persone tra le quali Nabil Al Zeer, presidente dell’associazione Culturale Islamica Viterbo, palestinese originario di Ebron, accompagnato da moglie e figlio, in rappresentanza dell’islam moderato che rifiuta con forza l’accorpamento con le frange estremiste musulmane che hanno rivendicato l’uccisione dei giornalisti del settimanale satirico francese e che in Africa e Medioriente stanno trucidando le popolazioni che non si assoggettano ai loro dogmi farneticanti:

Un momento della fiaccolata
Un momento della fiaccolata
Anche i giovani in piazza per la libertà
Anche i giovani in piazza per la libertà

«Il nostro stato d’animo è di estrema tristezza per quanto è accaduto – ribadisce con forza Al Zeer – e sono lieto di affermarlo qui in piazza stasera. La nostra comunità che è composta da circa 250 persone in tutta la provincia di Viterbo è compatta nell’affermare che non condividiamo assolutamente le azioni di chi uccide perché non la pensa come lui. La libertà di espressione è sacrosanta, sempre, e chi uccide in nome di Allah commette un grande sacrilegio.

Un momento della fiaccolata
Un momento della fiaccolata
Un momento della fiaccolata
Un momento della fiaccolata

Noi siamo i primi a essere coinvolti quando succedono queste cose, perché immediatamente veniamo associati a questi criminali solo per il fatto di essere musulmani e qualche volta veniamo anche attaccati. Ma voglio dire – continua Nabil – che le vittime principali di questa gente sono proprio quelli che professano l’Islam moderato nei nostri paesi di origine che vengono uccisi, decapitati e trucidati solo perché vogliono vivere da persone libere». Il presidente dell’associazione islamica lo scorso 26 luglio era tra i partecipanti alla marcia per la pace organizzata dal comitato Palestina Libera Viterbo contro l’assedio a Gaza, che ha visto la partecipazione di oltre 250 persone in piazza del Plebiscito.

Nabil Al Zeer con la sua famiglia
Nabil Al Zeer con la sua famiglia
Nabil Al Zeer; alle spalle Tiziana Mancinelli e di profilo Daniela Merlini
Nabil Al Zeer; alle spalle Tiziana Mancinelli e di profilo Daniela Merlini

Soddisfatto dell'esito della serata Lucio Matteucci, presidente di Viterbo Civica, che non sperava in una partecipazione così sentita considerati i tempi stretti in cui si è deciso di organizzare l'evento.

Domenica 11 gennaio 2015

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