«Animali esotici in commercio a Viterbo abitudine scellerata e dannosa»

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«Animali esotici in commercio a Viterbo
abitudine scellerata e dannosa»

La nota di Christiana Soccini, animalista viterbese: «L’appello ovvio e probabilmente più produttivo è quello rivolto alla cittadinanza: ragionevolmente non acquistate animali esotici»

Redazione Online

Uno scoiattolo giapponese Tamia
Uno scoiattolo giapponese Tamia

Animali esotici in vendita nei negozi della Tuscia, una scelta dennosa per ambiente e gli animali stessi, la nota di Christiana Soccini, animalista viterbese.

Con il diffondersi anche nel viterbese di negozi e fiere che vendono animali esotici la loro comparsa in natura, fino a pochi mesi fa ignota per questo territorio, ora è divenuta realtà. Oltre alle concessioni ad aprire certe attività commerciali da parte di comuni poco attenti o informati sull’argomento, non sono mancate attivazioni di scellerate serate divulgative sulla detenzione di questi animali il cui esito è notoriamente quello di stimolare le persone all’acquisto incauto e non consapevole anziché disincentivarlo. Ora gli esiti della diffusione di animali esotici sul territorio non riguardano più, come già da tempo, tartarughe d’acqua abbandonate perché “troppo cresciute” o malate e quindi bisognose di cure, ma coinvolgono specie prima non presenti in libertà.

Domenica 7 giugno nella cittadina di Tarquinia un gatto di proprietà ha ucciso e portato a casa un Tamia, uno scoiattolo asiatico, adulto e macilento catturato in una zona verde ai margini della campagna. Si tratta di una fra le specie maggiormente diffuse nei negozi di animali. Allevati a migliaia nei retrobottega o importati a decine di migliaia in scatole o gabbiette, destinati a morire per errata alimentazione o inedia dentro gabbie o terrari casalinghi. Il loro rilascio in natura, se da un lato rende loro la libertà, dall’altro li rende potenzialmente dannosi per la fauna autoctona. E se avvenisse una eventuale loro espansione sarebbe difficile poter rimediare.

La migliore prevenzione sarebbe quella di avere amministrazioni lungimiranti e caute che non autorizzassero la vendita o la cessione in regalo di animali. L’appello ovvio e probabilmente più produttivo è quello rivolto alla cittadinanza: ragionevolmente non acquistate animali esotici ma, se presi da raptus benefico, adottate anche a distanza un animale o destinate il vostro 5 per mille alle associazioni di volontariato che si occupano proprio di aiutare animali abbandonati o salvati dal mattatoio.

Martedì 9 giugno 2015

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