Trasporti: «Inaccettabile il calvario dei pendolari per raggiungere Roma»

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Trasporti: «Inaccettabile il calvario
dei pendolari per raggiungere Roma»

Così il consigliere comunale di Ronciglione, Fabio Troncarelli che lancia la sua denuncia sulle arrestrate condizioni dei collegamenti della Provincia di Viterbo con la capitale

Redazione Online

La ferrovia Roma Viterbo
La ferrovia Roma Viterbo

Roma-Viterbo, il consigliere comunale di Ronciglione, Fabio Troncarelli, lancia la sua dettagliata denuncia circa le condizioni inaccettabili dei collegamenti.

«Giorno dopo giorno nella provincia sud di Viterbo tagliano servizi – afferma - soprattutto quelli riguardanti il trasporto pubblico, lasciandoci così assistere a continue scene di treni che si rompono, pochi pullman e fatiscenti sia quelli che portano i nostri figli alle scuole sia quelli utilizzati quotidianamente per lavoro. Ogni giorno oltre al fatto di alzarsi alle 5, i pendolari debbono pregare di trovare il posto seduti ed arrivare a destinazione, sembra un film di avventura, invece è un calvario solo per recarsi al lavoro, solo per percorrere distanze medie di 75/35 km per arrivare a Saxa Rubra famosa stazione di scambio, rinomata principalmente per l’inesistenza delle pensiline. Siamo nel 2015 eppure eccoci ancora qua a parlare di cosa non si sta facendo per collegare con il trasporto pubblico la nostra provincia e i relativi suoi paesi e cittadine. Per aggravare ulteriormente la situazione, invece di parlare di raddoppio della tratta ferroviaria Roma-Viterbo o dell’aumento delle corse dei pullman, compresi i festivi sia Roma-Viterbo via Cassia che via Cassia Cimina, o la riapertura almeno della tratta Capranica-Orte che già esiste per dare un servizio migliore ai pendolari e favorire il turismo, i nostri politici viterbesi paventano addirittura di chiudere altre tratte come la linea extraurbana Roma-Civita Castellana-Viterbo “per favorire - dicono - la famosa Atac di Roma”».

«“Dobbiamo sentire Roma” dicono – continua Troncarelli - ma quando arriverà il momento che ascolteranno noi? Quando questa provincia che non ha più neanche delle strade degne di questo nome (quelle poche che abbiamo sono per lo più tortuose e maltenute), svincoli assurdi come quello di intersezione tra Cassia Cimina e Cassia bis a Monterosi, potrà vedere realizzato il sogno di fare questi 70 km con un servizio efficiente così da metterci in condizione di pagarlo con soddisfazione? Questa è una situazione ridicola e assurda, invece di avvicinarci alla capitale d’Italia ci stiamo allontanando e isolando; penso sia opportuno che soprattutto le amministrazioni comunali si facciano sentire, unite in una forte dimostrazione presso la Regione Lazio a difesa dei loro concittadini, costretti troppo spesso a rimanere letteralmente a piedi e vedere vanificato ogni sforzo per un rilancio turistico e imprenditoriale a causa dei numerosissimi disservizi. Questa è la mia riflessione e proposta, nonché sul finire l’augurio che l’attuale classe politica suoni la sveglia e la carica e non il silenzio in questa parte di provincia».

Giovedì 28 maggio 2015

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