Redazione Online
Gennaro Giardino sempre vicino ai giovani impegnati nel sociale, incontra l’amico Massimo Dionisi dell’associazione “Facciamo per Cambiare”, esprimendo alcuni punti di vista a riguardo le vicende amministrative del Comune di Orte.
Dice Dionisi: “Valutare quanto accaduto ci sembra fuori luogo. Ci pare opportuno invece, coltivare valori. Troviamo davvero imbarazzante che in un momento così travagliato del Paese - inteso in entrambe le accezioni - un’amministrazione non sia in grado di superare le divergenze interne nell’ottica di un’esigenza più alta che è quella dei bisogni della collettività ortana. L'impegno di chi amministra deve essere, secondo noi, orientato a superare le difficoltà e a rispondere ai bisogni che i cittadini di Orte avvertono considerando che la crisi, prolungata ancora oggi, ha causato lacerazioni al sistema produttivo mettendone a dura prova la tenuta. L’aumento delle difficoltà tangibili delle famiglie, le preoccupazioni dei giovani e le prospettive di sviluppo avrebbero dovuto essere le priorità degli amministratori tutti e, attraverso esse, si sarebbe misurata la vicinanza dell’amministrazione comunale ai cittadini, di cui oggi più che mai si sente l’esigenza. L'urgenza di progetti su cui sviluppare il futuro del Comune deriva dal dovere di dare risposte efficaci alla nostra collettività, risposte adeguate alle sfide che abbiamo di fronte, partendo da cose immediate sino ad arrivare a programmazioni di più lungo termine”.
Un discorso ampio che procede: “Non servono generiche esortazioni a guardare al futuro, piuttosto occorre la messa in campo delle serie capacità di analisi di tutte le forze politiche in gioco. Parlare di capacità di analisi significa, per noi, ridare un orizzonte di coesione sociale che non rimanga un’evocazione astratta: occorre ricostruire quei legami che tengono insieme Orte e che da troppo tempo invece sono stati trascurati. Tutti sono chiamati ad assumere per intero questa responsabilità. C’è molto da fare per dare risposta alle esigenze di tutti per il bene comune. Vi è anche la necessità di superare la logica dell’urgenza costante nel processo amministrativo, tenendo conto dell’esigenza di amministrare con il pieno rispetto dell’iter burocratico e della programmazione. Per fare questo occorre che le tante persone volenterose, competenti e tenaci presenti nel tessuto di Orte si interessino alla cosa pubblica stimolando così la politica e l’amministrazione a compiere il proprio dovere”.
Non parlano in modo diretto poiché: “Troviamo giusto non fare pressioni su nessuno dei consiglieri. Un anno fa abbiamo deciso di non partecipare alla vita politica e la situazione di oggi è figlia delle dinamiche di allora. Per il profondo rispetto dei ruoli e per lasciare la massima serenità a chi ha la responsabilità di agire, preferiamo non fare pressioni esprimendo le nostre considerazioni a riguardo”.
Domenica 7 giugno 2015
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