Redazione Online
Viterbo città termale, una storia che va avanti da decenni ormai, tra promesse mai mantenute passate di amministrazione in amministrazione. A questo proposito di seguito la nota di Franco Marinelli, Solidarità Cittadina.
In ogni città, paese, frazione in cui c'è l'acqua termale, anche pochi litri al secondo, c'è stato lo sfruttamento di questa importante risorsa. Questi luoghi termali sono diventati famosi in tutto il mondo e sono frequentati da cittadini di ogni nazione. Viterbo invece, questa ricchezza la getta via nei fossi, vedi per esempio la sorgente delle Zitelle e altre. Lo avrà deciso Dante? Seconde noi la vera maledizione viterbese è quella di aver sempre avuto una classe politica che ha governato tenendoci al guinzaglio per non farci raggiungere nessun tipo di sviluppo, purtroppo sono stati sempre votati da noi. Ero giovanissimo, quanto tempo è passato, e si parlava di Viterbo città termale in località Zitelle, dove già a quei tempi un'enormità di acqua termale andava sprecata nel fosso. Ci sono state diverse imprese che hanno presentato progetti interessanti per lo sviluppo della città termale. Questi progetti però, sono sempre andati a monte. L'ultimo ad esempio non ha visto uno spiraglio di luce con la scusa dell'aeroporto, (un'altra bufala).
Solidarietà Cittadina dopo aver costatato la schermaglia avvenuta tramite i giornali tra i geologici Chiocchini e Piscopo, si permette di dire ai due esperti, che ai viterbesi disoccupati non interessa molto sapere quanta acqua c'era cento o duecento anni fa. A chi è senza lavoro, perché lo ha perso o a chi lo deve ancora trovare, a chi è costretto ad andarsene da Viterbo interessa di più sapere quanti stabilimenti termali si possono creare nella città. Non parliamo sempre e solo delle “callara”. Un consiglio che vale per tutti, prima di parlare, fate come abbiamo fatto noi: informatevi su quanti litri di acqua termale hanno a disposizione le altre realtà termali esistenti in Italia.
Stesso consiglio lo diamo ai sindacalisti Mannino (Fisascat Cisl ), Fatiganti (Uiltucs Uil ) e Ayala (Filcams Cgil) che in questi giorni si stanno interessando di termalismo. È giustissimo interessarsi ai lavoratori, ma un'altra cosa è affrontare il problema di quanta acqua servirebbe per le cure termali. Il Consiglio di Stato si è già espresso su questo argomento. Ai sindacati diciamo che prima di parlare bisognerebbe conoscere i fatti.
1) Sanno dove è finita l'acqua delle due sorgenti spontanee delle ex-Terme Inps “Gigliola” e “Uliveto”?
2) Sanno come veniva ripartita l'acqua della “callara” quando funzionavano ancora le ex Terme Inps?
3) Chiedete all'assessore al termalismo perché da oltre un anno che doveva essere fatto il bando europeo per il rilancio dello stabilimento ex Inps, non si è fatto nulla.
Perché i sindacalisti non si battono con noi per ridare nuova vita all'ex stabilimento Inps che occupava, già a quei tempi, 200 lavoratori, con un'utenza di più di 5000 persone proveniente da mezza Italia?
Unitevi a noi per il futuro di questa città, ricordatevi che l'unica fonte di ricchezza e sviluppo per Viterbo è l'acqua termale abbinata al turismo.
All'amministrazione comunale chiediamo: che fine ha fatto la tanto decantata chiusura di tutti pozzi abusivi? (Ripetiamo tutti).
E infine per altri: non ci si può continuare a nascondere dietro alla magistratura amministrativa e ai legittimi timori degli attuali lavoratori termali, nel tentativo di fermare lo sviluppo economico di Viterbo.
I nostri sondaggi settimanali informativi - interattivi, fatti ai cittadini che durano da più di un anno, ci hanno fatto capire, quanto i viterbesi approvino il nostro impegno e quanto siano arrabbiati con la situazione attuale. Ci chiedono, in continuazione, di fare azioni più incisive per migliorare la realtà della nostra città.
Venerdì 19 giugno 2015
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