di Sabrina Mechella
È un viterbese di 22 anni, Sabato Luis Francesco Battaglia, il ragazzo accusato dell’omicidio di Francesco Venzi, 43enne di Caprarola, avvenuto la notte tra sabato e domenica. A comunicarlo stamani in conferenza stampa il colonnello Mauro Conte, comandante provinciale dei carabinieri di Viterbo, assieme al pm Massimiliano Siddi. Un arresto lampo, quello eseguito dai militari, avvenuto a poche ore dal fatto: secondo l’accusa Battaglia, che si trovava nelle prime ore di domenica scorsa in compagnia della fidanzata, una studentessa universitaria 22enne di Vetralla, avrebbe incontrato Venzi vicino alla rotatoria dell’Ipercoop.
Quest’ultimo, probabilmente ubriaco e appena uscito da un club privato situato nei pressi, avrebbe espresso apprezzamenti pesanti nei confronti della ragazza. Da qui il diverbio sfociato poi nell’aggressione feroce da parte del giovane viterbese, che avrebbe colpito Venzi con un pugno in viso rompendogli i denti (rinvenuti poi da militari sul marciapiede), poi rincorrendolo e prendendolo a calci e pugni, fino a ridurlo in fin di vita. “L’uomo quando è stato soccorso dai carabinieri – ha spiegato Conte - era ancora vivo. Subito portato in ospedale, è poi deceduto nelle prime ore di domenica. Sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte. Per un’assurda coincidenza siamo stati chiamati da alcuni amici dei giovani morti nell’incidente stradale di sabato sera sulla Tuscanese, che si sono accorti del corpo a terra in via Aldo Moro”. “L’accusato, appartenente a una famiglia bene di Viterbo, che lavorava saltuariamente come badante – ha aggiunto Siddi – si trova in stato di fermo in carcere con l'accusa di omicidio volontario, in attesa della convalida dell’arresto. Ha già un procedimento penale in corso per lesioni”.
La fidanzata di Battaglia invece è accusata di favoreggiamento ed è a piede libero. “Le indagini sono state avviate da subito – ha precisato Conte – e ci sono stati elementi che ci hanno condotto a individuare prestissimo il presunto responsabile dell’omicidio grazie alle testimonianze del marocchino che si trovava con Venzi e di altri presenti, registrando purtroppo il clima di omertà intorno alla figura del giovane accusato. Ci siamo recati in casa del Battaglia intorno alle 13 di domenica e abbiamo notato che aveva le mani in tasca e, subito dopo, abbiamo scoperto che aveva vistose ferite sul dorso delle mani. Non ha negato la natura del fatto, fornendo la sua versione”.
I militari hanno anche precisato che non esiste un collegamento tra l’omicidio di sabato scorso e l’allarme sicurezza che i cittadini lamentano a Viterbo: “I fatti dimostrano comunque che da parte delle forze dell’ordine c’è stata una risposta immediata. L’impegno delle forze di polizia è totale e corale”.
Lunedì 28 settembre 2015
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