di Sabrina Mechella
Macchina di Santa Rosa patrimonio Unesco: ma quanti lo sanno? La domanda la pone Giovanni Fonghini, blogger e autore di "Una voce fuori dal coro". Nel suo blog l'autore scrive: «Un lancio dell'agenzia dell'Adnkronos del 1996 mi ha riportato indietro con la memoria, quando per tre anni, dal 1995 al 1997, con il compianto amico Carlo Maria Cardoni ci occupammo, per conto dell'amministrazione comunale di Viterbo guidata da Marcello Meroi, della promozione istituzionale dell'immagine della Macchina di S. Rosa nei confronti dei mezzi di informazione e di altri pubblici selezionati. Il web aveva pochissimi anni e il nostro lavoro, coadiuvati da collaboratori motivati e spesso pazienti fino all'inverosimile, ci vide impegnati per alcuni mesi senza sosta tra telefonate e chilometri di fax: quotidiani, settimanali, redazioni di programmi televisivi, emittenti radiofoniche, agenzie di stampa italiane e straniere. Ricordo ancora una giornalista che sentendo il termine "Macchina" pensò potesse trattarsi di una corsa. Era un lavoro molto in salita quello che Carlo e io facemmo. Ma i risultati non mancarono. Quest'anno, forti pure del riconoscimento dell'Unesco, mi sarei aspettato da parte del comune una promozione forte e incisiva, sia sul piano dell'informazione che investendo in pubblicità».
«I media locali, insostituibili, fanno la loro parte - continua Fonghini - ma la Macchina di S. Rosa merita l'attenzione di una platea più ampia, che valichi i confini della provincia e quando va bene quelli regionali del Lazio. I viterbesi sanno da sempre ancor prima del riconoscimento dell'Unesco, e lo stesso dicasi per gli altri non autoctoni che hanno avuto la fortuna di vederlo, che assistere al trasporto della Macchina di S. Rosa è uno spettacolo indimenticabile che commuove, emoziona, fa piangere, toglie il fiato. L'ammirazione per l'enorme sforzo fisico che fanno i suoi portatori, i Facchini di S. Rosa, si fonde al folclore, alla devozione religiosa e popolare per la Santa, Rosa. Nell'immaginario collettivo italiano ed europeo, e forse oltre, il Palio è Siena. Vorrei che lo stesso accadesse per la Macchina di S. Rosa, che divenisse nell'immaginario un tutt'uno con Viterbo. Non si può prescindere dalla televisione, se si vuole far crescere la risonanza e la conoscenza della Macchina di S. Rosa al di fuori delle mura civiche. La Macchina di S. Rosa - conclude - si merita una prima serata televisiva di un canale nazionale. Se si vuole volare alto. Se invece ci si vuole accontentare dell'attuale statu quo, che vede Viterbo e la provincia relegate a un ruolo molto marginale rispetto ad altre città affini per storia, dimensioni e tradizioni, va bene pure continuare così. Santa Rosa forse potrebbe compiere un miracolo agognato e sospirato: illuminare le menti delle classi dirigenti viterbes».
In effetti, all'indomani della manifestazione, molte sono state le critiche rispetto a un evento che, nonostante l'eccezionalità, stenta ad uscire al di fuori dalla mura cittadine. Eppure ne avrebbe tutte le potenzialità, anche dal punto di vista propriamente mediatico. Un esempio lampante di promozione riuscita di un evento viene da Melpignano, piccolo centro pugliese di 3000 anime e sede della celeberrima "Notte della Taranta", che ogni anno a fine agosto accoglie oltre 150mila persone in piazza a ballare sulle note della pizzica. Dapprima organizzata dall'amministrazione comunale, poi, nell'agosto del 2008, su iniziativa di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e Istituto "Diego Carpitella", nasce la Fondazione che cura l'organizzazione e la produzione, coi risultati eccezionali in termini di ritorno di immagine ed economico sul territorio. Quest'anno l'evento è stato trasmesso in diretta da Rai5 e Rairadio2, e nel tempo ha visto la partecipazione di artisti come Stewart Copeland, Teresa De Sio, Gianna Nannini, Franco Battiato, Francesco De Gregori, Piero Pelù, Lucio Dalla, Buena Vista Social Club, Negramaro. Parliamo di un concertone e certo non si può paragonare il sacro con il profano, però il sunto è che laddove un evento ha alle spalle un organizzazione seria che lavora solo per la sua promozione, i risultati si vedono. Forse è arrivato il momento di voltare pagina anche per il Trasporto, se si vuole volare alto.
Domenica 14 settembre 2014
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