di Sabrina Mechella
Il primo ad aprire la strada alla novità è stato il comune di Invorio in provincia di Novara. Sulla scia sono seguiti Battipaglia assieme ad altre 40 amministrazioni che stanno valutando l’iniziativa. Parliamo del baratto amministrativo, una nuova forma di riduzione dei tributi locali in cambio di prestazioni lavorative da parte delle famiglie disagiate. Nel dettaglio, le associazioni o i singoli cittadini presentano un progetto di riqualificazione che può riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade, di un’area specifica della propria città al Comune di residenza, in cambio della sanatoria di tasse non pagate.
Stavolta a proporlo ufficialmente al comune di Comune di Viterbo lo scorso 20 luglio ci ha pensato Viterbo Civica. Anche il Movimento 5 Stelle ha fatto medesima richiesta, come ha spiegato il consigliere comunale pentastellato Gianluca De Dominicis. «Spero che i consiglieri si maggioranza e opposizione la votino compatti – ha dichiarato stamani in conferenza stampa – perché è un modo concreto di ridare la dignità ai cittadini che, per motivi oggettivi, non sono in condizione di pagare le tasse locali. Ovviamente ci aspettiamo da parte della maggioranza la classica risposta che non ci sono i fondi per realizzare l’iniziativa, per questo accompagneremo questa mozione con proposte concrete di risanamento del bilancio a partire dai tagli agli sprechi».
«Il baratto amministrativo risolve il problema dei mancati introiti tributari utilizzando il cittadino come una fonte preziosa di collaborazione – ha spiegato Lucio Matteucci, presidente di Viterbo Civica – ci sono persone che sono nel vortice dei debiti e non sanno come uscire e questo, secondo noi, è un modo dignitoso per aiutarle».
Michela Palumbo, avvocato dell’associazione puntualizza: «Non è un modo per eludere le tasse, ma nella legge Sblocca Italia è prevista proprio la possibilità per i cittadini morosi di poter pagare i propri debiti offrendo il proprio lavoro. A Invorio, per esempio, possono usufruire di questa possibilità i cittadini morosi con un reddito inferiore a 7500 euro».
Favorevoli al progetto anche i consiglieri Sergio Insogna e Luigi Maria Buzzi: «Le buone idee non hanno colore, in questo modo si crea a che un circolo virtuoso che responsabilizza il cittadino e lo fa essere più attento alla cosa pubblica» ha dichiarato il primo. «La vera svolta è quando le tasse diminuiscono – ha aggiunto Buzzi – voterò questa mozione, ma il vero successo amministrativo è la riduzione dei tributi».
Adesso la palla passa al consiglio comunale, che dovrà decidere se accogliere o meno la mozione.
Giovedì 30 luglio 2015
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