Redazione Online
Registro unioni civili, la nota di Emanuela Dei di Arci Cultura Lesbica Viterbo.
Questa mattina mi sono recata, personalmente, presso l'ufficio anagrafe di Viterbo. Pur sbagliando ufficio, gentilmente vengo dirottata verso gli uffici preposti all'interno del palazzo del Comune. Non è giorno di ricevimento! Mannaggia! Ma lo stesso mi si danno tutte le informazioni che necessito. Parlo con una bella signora bionda dall'occhio chiaro e vispo, Daniela Segatori, gentilmente mi dà il modulo della richiesta per l'iscrizione al registro e mi dice che, da parte dell'anagrafe, questo è quello che possono fare. Ma quali sono diritti e doveri, chiedo? La signora non sa che dirmi, è l'amministrazione che deve decidere e coinvolgere i rispettivi uffici.
La delibera n. 48 del 25 marzo 2014 dice le coppie che si iscriveranno al registro sono equiparate a quelle sposate ma gli uffici devono ancora legiferare in merito. Loro intanto iscrivono, come anagrafe iscrivono e se la coabitazione viene meno, cancellano. Bene. Quindi chi vuole iscrivesi può farlo, ma a cosa si va incontro ancora non si sa.
Il consigliere Serra aveva ribadito l'importanza di questo registro e aveva detto che il comune avrebbe fatto del tutto per divulgare questo strumento. Che si stia aspettando Renzi? Proprio ieri ha dichiarato che, solo per le coppie omosessuali verranno istituite le civil partneship, stessi diritti delle coppie sposate tranne l'adozione. Ma allora perché non chiamarlo semplicemente matrimonio? Non è amore quello che lega due uomini o due donne? Aspettiamo gli sviluppi di questa avvincente soap, sperando che anche la pubblica amministrazione metta nero su bianco quello, che già è stato deliberato lo scorso marzo.
Mercoledì 18 giugno 2014
© Riproduzione riservata
1392 visualizzazioni