Redazione Online
Il centro storico di Viterbo in balia di band di giovani senza controlllo nei fine settimana, la nota di Stay in Tuscia e Comitato di quartiere San Pellegrino.
Esplosioni in piena notte, risse, vandalismi, vetrine infrante, schiamazzi. Oramai è routine del fine settimana. Siamo in inverno ed è già il solito caos. Si va a dormire nella speranza di non essere svegliati in piena notte, nella speranza che il lavoro fatto per rendere confortevole la vacanza dei nostri ospiti di bed e breakfast, case vacanza e dimore d’epoca non sia reso vano da bande di ragazzi che, a partire dalla mezzanotte, diventano prepotenti padroni della città. Una volta è una macchina rigata, un'altra una vetrina danneggiata, tutte le domeniche mattine il contrasto stridente tra strade bellissime e il triste avanzo del sabato sera, tra bottiglie rotte, rifiuti e vomito.
Il centro storico di Viterbo è stato lasciato in balìa di se stesso.
Noi, che in centro storico abitiamo e lavoriamo, sappiamo che dobbiamo cavarcela da soli. Se la città cresce è perché cittadini e imprenditori investono, collaborano, provano a tenere pulite le strade, s'improvvisano vigilanti. E la città è cresciuta, nel numero e nella qualità delle offerte culturali e turistiche.
Tuttavia lo sviluppo non governato reca con sé dei rischi, effetti collaterali della movida. Da questo punto di vista le cose non stanno andando bene e potrebbero andare anche peggio.
L'assenza di controlli e di un progetto ha favorito l'imporsi della legge della giungla. Un declino che non possiamo permetterci, né come residenti, né come imprenditori. Poiché non si riesce ad affrontare il problema in modo istituzionale, agiremo singolarmente e come associazione. Pertanto abbiamo deciso di intensificare controlli ed esposti all'Arpa per quanto concerne la musica a tutto volume in orario non consentito dalla legge, nel tentativo di garantire a noi e ai turisti un minimo di quiete e decoro.
Per quel che riguarda il rinnovo del consiglio comunale siamo disponibili a contribuire all'elaborazione di un piano di sviluppo della città che tenga assieme la promozione delle attività, la salvaguardia della qualità della vita e la valorizzazione della bellezza; sempre che ci siano candidati interessati ad ascoltare il punto di vista di chi nel centro storico vive e lavora.
«In tutti in centri storici delle città italiane si tiene molto alla pulizia, all’ordine e al decoro – conclude Paolo Fizzotti, presidente di Stay in Tuscia, associazione di gestori extra alberghieri di Viterbo e provincia – proprio perché sono il biglietto da visita, il “salotto buono” in cui si concentra il turismo. Questo purtroppo da noi non accade e l’immagine di Viterbo, ovviamente, ne risente in maniera pesante».
Martedì 13 febbraio 2018
© Riproduzione riservata
4078 visualizzazioni