di Sabrina Mechella
Un momento della corse a vuoto di Ronciglione, evento sospeso nel 2011 dopo la morte della cavalla Tiffany |
Ripristino delle corse a vuoto di Ronciglione, la Lav pronta a intervenire per dire no. Molto ferma la reazione di Nadia Zurlo, responsabile nazionale settore Equidi della Lega nazionale antivivisezione, in seguito al convegno organizzato venerdì 28 febbraio dalla Pro Loco nella sala conferenze della Banca Credito Cooperativo della cittadina viterbese, intitolato "Dalle corse a vuoto, al vuoto delle corse", durante il quale il sindaco Alessandro Giovagnoli ha ribadito la volontà dell'amministrazione di fare il possibile affinché la tradizione delle corse a vuoto torni a vivere: «L'amministrazione tiene molto a questa manifestazione così importante per Ronciglione. L'intenzione è quella di intraprendere una strada condivisa da tutti, che permetta l'attuazione degli interventi di messa in sicurezza necessari affinché le corse a vuoto siano ripristinate».
«Non mi meraviglia che il sindaco abbia fatto questa affermazione – ha dichiarato la Zurlo – del resto questo è stato uno dei capisaldi della sua campagna elettorale. La notizia, dunque, non mi stupisce, tuttavia non credo che il ripristino di questa corsa sia una delle priorità di Ronciglione, alle prese con problemi ben più seri, come ha ammesso lo stesso Giovagnoli». Ricordiamo che in seguito alla morte della cavalla Tiffany, avvenuta il 5 marzo 2011 proprio durante la manifestazione, il 4 marzo 2013 nel tribunale di Viterbo è iniziato un processo per maltrattamento di animali a carico l’ex sindaco del paese, Massimo Sangiorgi, e del presidente della locale Proloco, Luciano Camilli, procedimento in cui la Lav si è costituita parte civile.
«Sebbene fosse in vigore da settembre 2009 un’ordinanza del ministero della Salute – spiega la referente Lav - emanata proprio per regolamentare tutte le manifestazioni equestri organizzate al di fuori dei circuiti sportivi, il Comune di Ronciglione autorizzò l’edizione del palio 2011 in aperta violazione della stessa, autoderogandosi dall’obbligo di coprire il selciato con materiale idoneo ad attutire l’impatto degli zoccoli dei cavalli e a evitare scivolamenti e quindi esponendo gli animali impiegati nella corsa al pericolo di cadute». Tiffany quel giorno andò a sbattere violentemente contro la paratia di legno posta a protezione del pubblico, recidendosi la giugulare e morendo poi dissanguata.
«Il Comune ha già speso e dovrà ancora impegnare molti soldi per le spese legali – ha sottolineato la Zurlo - oltre alla citazione per danni avanzata dal Ministero della Salute per la somma di 544.350,77 euro. Il sindaco sa che la morte della cavalla ha provocato grande sdegno nell’opinione pubblica e sa che per attuare tutte le norme per la sicurezza dovrebbe spendere molto denaro, che non ha. Tutti elementi che mi fanno pensare a una non convenienza da parte dell’amministrazione nel voler ripristinare la corsa, anche se parte della cittadinanza lo chiede a gran voce». Durante il convegno di venerdì scorso, infatti, si è anche parlato di cifre: diversi rappresentanti delle scuderie hanno discusso di un impegno economico necessario non inferiore ai 200 mila euro. «In ogni caso vigileremo – ha concluso Nadia Zurlo – staremo a vedere le prossime mosse dell’amministrazione, pronti a intervenire se necessario».
Lunedì 3 marzo 2014
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