Redazione Online
«Bisogna fare presto e attuare interventi per bloccare l’erosione del mare che ingoia ogni anno un metro di spiaggia delle Saline di Tarquinia minacciando l’oasi naturalistica».
Questo l’appello lanciato dal vice presidente nazionale di Fare Verde, Silvano Olmi, al margine della presentazione di un libro dedicato proprio all’importante oasi di ripopolamento animale. Infatti, alla presenza dei massimi dirigenti del Corpo Forestale dello Stato, è stato presentato ieri mattina a Roma il libro dal titolo “La riserva naturale statale Saline di Tarquinia”, edito da Rodorigo di Roma.
La realizzazione del volume è stata coordinata da Lorenza Colletti, vice questore aggiunto del Cfs che dirige l’ufficio territoriale per la Biodiversità di Roma dal quale dipende l’oasi naturale tarquiniese.
Si tratta di un’opera collettiva, poiché oltre agli scienziati - tra i quali il noto biologo marino Giuseppe Nascetti - hanno partecipato anche i cittadini che hanno fornito idee, fotografie e documenti.
La riserva naturale delle Saline di Tarquinia si estende per circa 150 ettari, dei quali 90 sono composti da vasche dove fino alla metà degli anni ‘90 si estraeva il sale. Ben 19 sono le specie protette che vi si trovano, delle quali 12 uccelli, una testuggine e un pesce. Oltre all’avifauna migratoria è protetta anche la flora e la riserva è anche un grande orto botanico. In pratica è una grande aula didattica all’aperto che ospita ogni anno centinaia di studenti, è un sito archeologico, ha un borgo ottocentesco e ospita un centro di ricerca scientifica.
Un sito naturale “costruito” dall’uomo, un piccolo gioiello che però rischia di scomparire a causa dell’erosione marina. Infatti, il mare ingoia un metro di spiaggia l’anno, abbattendo le recinzioni e minacciando le vasche dove vivono gli uccelli.
«Da anni denunciamo questa grave minaccia – dichiara Olmi di Fare Verde – finalmente la settimana scorsa l’agenzia regionale per la difesa del suolo ha prospettato un progetto di difesa e ripascimento della spiaggia ai rappresentanti di Regione Lazio, Comune e Corpo Forestale. Un buon inizio – ha aggiunto – che però deve essere supportato finanziariamente. Lanciamo un appello ai parlamentari del Lazio e ai consiglieri regionali eletti nel viterbese affinché si adoperino per trovare i fondi necessari. La riserva naturale delle Saline di Tarquinia è un bene troppo preziosi per vederlo scomparire.
Per salvaguardarla e mantenere alta l’attenzione sul problema, domenica 18 gennaio e domenica 25 gennaio 2015 saremo sulla spiaggia per pulirla nell’ambito della manifestazione “Il mare d’Inverno”».
Mercoledì 17 dicembre 2014
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