di Sabrina Mechella
L’appuntamento è per le 10 dell’ultimo sabato di novembre, in via Emilio Bianchi, a Viterbo. Puntuali, i “ragazzi con gli occhi a mandorla” Martina, Lorenzo, Marta, Emanuela e Lucia sono già lì, presi dalla vestizione degli attivisti di Viterbo Civica per evitare che si sporchino. Pronti, si comincia: bisogna ridipingere la parete di via della Morretta, già pitturata tempo fa dai “Civici” ma di nuovo imbrattata dai soliti grafomani repressi. Lucio Matteucci, presidente dell’associazione, prende in mano il rullo e spiega come si usa: è un pochino goffo e infatti i ragazzi ridono. L’atmosfera è rilassata e piena di energia. I ragazzi dell’Associazione italiana persone down (Aipd) cominciano a pitturare con grande serietà e impegno, sono bravi e danno dei punti agli altri. Tutto era iniziato qualche giorno fa, quando Luciano Lattanzi, giornalista di Tusciamedia.com, mette in contatto le volontarie dell’Aipd Alessia Palmisani, Maria Rita Pieri e Claudia Stefanelli con gli attivisti di Viterbo Civica. C’è un progetto, “Il Mercato dei Saperi”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che si basa appunto sul presupposto che ognuno possa offrire qualcosa di utile ad altri e che tutti hanno bisogno di qualcosa. Gli adulti di Viterbo Civica possono insegnare a questi giovani cosa vuol dire essere cittadini che rispettano la loro città.
«L’idea centrale è la creazione di occasioni d’incontro tra giovani con sindrome di Down e persone anziane/adulte – spiega Maria Rita - per uno scambio intergenerazionale in cui sia possibile trasmettere saperi, permettendo la scoperta di risorse personali e trasformando l’immagine dei protagonisti, da soggetti di assistenza a promotori di attività al servizio degli altri». Questi ragazzi, che molti a torto considerano diversi, hanno un’età compresa tra i 19 e i 35 anni, molti di loro studiano e lavorano. Lorenzo, per esempio, che è il più “vecchio”, lavora al reparto pediatria dell’ospedale Belcolle, è un nuotatore eccezionale e ha vinto molte gare internazionali con l’associazione “Sorrisi che nuotano”. Emanuela lavora in una parafarmacia, Marta alla Asl, Lucia, la più piccola e anche la più timida “non voglio farmi fotografare” dice, frequenta l’ultimo anno dell’Istituto Orioli. Diversi? Forse sì, nel senso che, rispetto ai loro coetanei, sono sempre allegri e pieni di energia, di voglia di fare e partecipare. Hanno desiderio di farsi conoscere e accettare, non sempre le persone riescono a rompere la barriere che le separa dai “down”:
«A loro piace moltissimo uscire e farsi conoscere – conferma Alessia - per la maggior parte del tempo siamo nella struttura in via Carlo Cattaneo e con loro facciamo diverse attività, ma occasioni come queste sono preziose per socializzare con le persone, che spesso nei loro confronti sono diffidenti». La parete è pitturata, è il momento di fare una pausa: c’è un bel vassoio pieno di pizza bianca e rossa, offerta dalla pizzeria Le Monachelle, che ha saputo dell’iniziativa e ha voluto fare la sua parte. I giovani mangiano con appetito, si sa che il movimento mette fame. «Stasera mangio quella alla rucola e allo stracchino – spiega Lorenzo, che è il più loquace – ma mi piace pure la Margherita. Devo stare attento col cibo però, perché i down tendono a ingrassare e non va bene» sottolinea poi. Nel frattempo Martina, accompagnata da Alessia Palmisani e dai civici Bruno Pagnanelli e Daniela Merlini, porta alla Caritas di Viterbo un pacco con del buon cibo cucinato da lei e dai suoi compagni: dentro ci sono insalata di riso, rustici, pizzette, tramezzini e un delizioso ciambellone. I volontari della Caritas li accolgono con grande calore: baci, abbracci e foto tutti insieme con Martina al centro.
L’altro gruppo, nel frattempo, si sposta a Prato Giardino: con i sacchi dell’immondizia si va a ripulire il parco dai rifiuti lasciati per terra. Al grido di «Abbasso gli zozzoni!» si parte e si percorre metro per metro. Di roba da raccogliere per terra ce n’è, ai ragazzi non sfugge niente. Si raccolgono diversi sacchi di immondizia e la giornata sta arrivando al temine. Ci vuole una foto ricordo che immortali questa mattinata di fine novembre così speciale: lingua di fuori e click, il gruppo è immortalato. C’è chi, appreso di questa iniziativa, ha polemizzato ventilando uno “sfruttamento” di questi giovani, ritenendo poco dignitoso raccogliere immondizia e dipingere pareti. A queste persone ha risposto la stessa Maria Rita Pieri:
«A nome dell'Associazione Italiana Persone Down di Viterbo un sentito ringraziamento a tutti i volontari di Viterbo Civica, per la disponibilità, la solarità, l'accoglienza, lo spirito meraviglioso che ha strappato sorrisi a tutte le persone presenti. A Lucio per aver accolto senza esitazioni la nostra proposta e per la preziosa collaborazione. A tutte le persone presenti, per il tempo trascorso in nostra compagnia, per l'amorevolezza riservata a tutti noi, per la voglia di condividere i principi del proprio lavoro e per la possibilità data ai ragazzi di realizzare un lavoro nobile ed utile alla città. Per un fantastico scambio nell'ambito del nostro Mercato dei Saperi!». Appunto.
Domenica 30 novembre 2014
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