Ufficio Stampa del Comune in un magazzino angusto e difficile da trovare

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Viterbo | l'importanza della comunicazione

Ufficio Stampa del Comune in un
magazzino angusto e difficile da trovare

L'attenzione che il sindaco pone nei confronti dell'informazione. Il capoluogo non fa una bella figura e offre agli addetti ai lavori un pessimo biglietto da visita

di G.T.

Ecco come si presenta l'ingresso dell'ufficio stampa del Comune di Viterbo
Ecco come si presenta l'ingresso dell'ufficio stampa del Comune di Viterbo

La segreteria del sindaco, come pure quella di qualsiasi ufficio di presidenza di ente pubblico o privato, è anche il biglietto da visita che introduce ai contatti con l’azienda stessa. Lo è anche, e forse a maggior ragione, l’ufficio stampa addetto alle relazioni con i media e con tutto il mondo della comunicazione. In poche parole entrambe svolgono un ruolo importante che qualifica il municipio agli occhi di chi entra in contatto con l’amministrazione. Varcare la soglia di un ufficio accogliente, ben organizzato, arredato, disposto in modo adeguato, ti fa capire subito con chi hai a che fare.

Il magazzino che introduce alla stanza dell'addetta alla comunicazione
Il magazzino che introduce alla stanza dell'addetta alla comunicazione

E allora parliamo dell’Ufficio Stampa del Comune di Viterbo. Relegato in un angolo lontano dalla stanza del sindaco e della sua Segreteria, un posto buio, difficile da trovare perché privo di indicazioni. Ma soprattutto un’anticamera angusta, sporca, disordinata. Appare più come un ripostiglio di cartacce, oggetti vecchi e abbandonati. La stanza che ospita l’addetta ai rapporti con la stampa del Comune è piccola, stretta, ingolfata di carte, faldoni, riviste e libri. Sparsi in quel poco di spazio che consente di svolgere nel peggiore dei modi quell’importante lavoro.

Tra l’altro il Comune di Viterbo è fuorilegge in quanto fa svolgere il compito di addetto stampa solo ad un proprio dipendente – inquadrato come istruttore alla comunicazione – contravvenendo alle disposizioni della legge 150 del 2000 che prevede la figura di capo Ufficio Stampa assunto con regolare concorso. Questo mentre l'addetta all'Ufficio Stampa è laureata in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista ed ha tutti i titoli per assumere questo ruolo ufficialmente.

L'ufficio stampa, poco più di un ripostiglio per le scope
L'ufficio stampa, poco più di un ripostiglio per le scope

Provare per credere. Dalle foto allegate si capisce quanto il sindaco di Viterbo lo tenga in considerazione. Mettiamo che domani – ma quante volte sarà già successo? – arrivi a Viterbo l’inviato di un importante giornale tedesco o il portavoce di qualche personaggio politico straniero. A chi si rivolge subito se non all’Ufficio Stampa? Per lui sarà difficile trovarlo e quando ci si troverà dentro a una cosa che equivale praticamente a un ripostiglio per le scope, cosa penserà della città e dei suoi abitanti? Bella figura per tutta la Tuscia.

Almeno la veduta si salva
Almeno la veduta si salva

Qualche piccolo raffronto. Nella vicina Civitavecchia, che non è capoluogo di provincia, esiste la figura del capo Ufficio Stampa, esterno e assunto con concorso, e di un suo collaboratore. Quest’ultimo è dipendente del Comune ma svolge solo e soltanto le mansioni che competono alla comunicazione. Entrambi ospitati in un ufficio adeguato alle esigenze. Spostiamoci a Terni dove gli addetti stampa sono due, insediati in due uffici separati. Uno che segue il consiglio comunale e l’altro la giunta.

Viterbo si propone come capitale della cultura. Viterbo che punta tutto sull’arte e il turismo. Ma come lo fa? Quale attenzione mette nel comunicare al mondo il suo lavoro quotidiano, le sue aspirazioni, le sue bellezze e le sue potenzialità? Su questo c’è molto da discutere.

Venerdì 20 febbraio 2015

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