Scuola, chiuso il centro di formazione. "Ivan Rossi" per pericolo crolli

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Civita Castellana | dopo una perizia geotecnica

Scuola, chiuso il centro di formazione
"Ivan Rossi" per pericolo crolli

Lo ha disposto la Provincia di Viterbo a seguito di una richiesta d’intervento del direttore del centro. Gli allievi di età compresa tra i 14 e i 18 anni saranno ospitati nelle ore pomeridiane al vicino iceo Midossi

Redazione Online

Civita Castellana, chiuso il cdntro di fornazione Ivan Rossi
Civita Castellana, chiuso il cdntro di fornazione Ivan Rossi

La Provincia di Viterbo ha disposto la chiusura del centro di formazione professionale di Civita Castellana “Ivan Rossi” in via Francesco Petrarca dopo che è stato riscontrato lo stato di criticità in cui versa l’edificio.

Una perizia geotecnica commissionata dalla Provincia, a seguito di una richiesta d’intervento del direttore del centro, ha evidenziato detta situazione e ha disposto di procedere ad un approfondito esame delle condizioni statiche dell’immobile. Ragione per cui si è resa necessaria la chiusura, al fine di garantire l’incolumità e la sicurezza degli studenti. Dalla prossima settimana i circa 150 ragazzi che frequentano l’istituto dovrebbero essere ospitati nelle ore pomeridiane presso i locali del vicino liceo “Midossi”.

Sul posto è stato effettuato ieri un sopralluogo da parte dell’assessore provinciale al Patrimonio Giuseppe Talucci Peruzzi e del consigliere provinciale Alberto Cataldi che, insieme al collega Francesco Urbanetti sta monitorando la situazione.

«Si tratta di un edificio che è stato costruito dalla Regione Lazio – ha spiegato l’assessore Peruzzi – e che successivamente è stato trasferito alla Provincia. Ospita numerosi alunni di età compresa fra i 14 e i 18 anni. Per questo motivo abbiamo deciso di non soprassedere e di procedere immediatamente alla chiusura della struttura, per poter consentire al più presto lo svolgimento dei necessari approfondimenti di carattere tecnico e l’esecuzione di tutti gli interventi che si renderanno necessari».

«L’incolumità degli studenti per noi è al primo posto – hanno aggiunto i consiglieri provinciali Cataldi e Urbanetti – si tratta di una decisione che la Provincia ha assunto nella consapevolezza del peso e del disagio che inevitabilmente comporterà, ma con la sicurezza di aver agito, solo ed unicamente, nell’interesse e per il bene della collettività».

Giovedì 15 maggio 2014

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