di Sabrina Mechella
Una cena chiarificatrice tra Viterbo Civica, Antonio Padula e il Sodalizio dei Facchini di S. Rosa. Questa la proposta di Lucio Matteucci, presidente dell’associazione viterbese a Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio.
«Davanti a un bel bicchiere di vino si parla meglio e si annullano le distanze – spiega Matteucci -. Io chiesi a Mecarini un incontro per parlare della nostra proposta di versare un piccolo contributo ciascuno per assistere al Trasporto del 3 settembre, fondi raccolti per riparare il tetto del convento delle Suore di S. Rosa, ma non ebbi mai risposta. Adesso, dopo le affermazioni infelici di Padula e le relative minacce di morte alla sua persona che ne che ne sarebbero scaturite, mi sembra arrivato il momento di mettersi a tavolino e parlare serenamente».
La frase cui Matteucci fa riferimento è quella pronunciata sulla bacheca facebook di Viterbo Civica qualche giorno fa in cui Padula dice: «Che bello se la Macchina cadesse sul monumento ai Facchini», post per cui successivamente lo stesso autore ha chiesto scusa pubblicamente e per il quale avrebbe ricevuto telefonicamente minacce pesantissime.
«Ho usato un’iperbole – ha spiegato lui – il presidente Mecarini, almeno lui, lo avrà capito? Ho presentato le mie sincere e sentite scuse tramite il seguente messaggio privato: “Il post con i commenti è stato rimosso. Ho rispetto per tutti i facchini e per ciò che rappresentano. La mia era una critica, espressa male, all’estetica della macchina attuale e del monumento. Soltanto questo. Mi rendo conto di aver ferito, ma non era nelle mie intenzioni, i sentimenti di molte persone e questo mi dispiace e mi scuso. Se vorrete, pubblicate questa mio messaggio. Con stima immutata e grande per quello che siete e che fate”. Avevo chiesto di renderlo pubblico ma non è stato fatto: il perdono non si può pretendere e me ne faccio una ragione».
Adesso la palla passa al Sodalizio per capire se davvero c’è la volontà di chiarire e di spiegarsi, anche nell’insegna del perdono che è propria della religione cristiana e dello spirito della celebrazione del 3 settembre.
Molti degli utenti della pagina Facebook lo auspicano, come Bruno Pagnanelli che nel suo articolato intervento sottolinea: «L'articolo 10 dello statuto del sodalizio si riferisce a questi valori morali. Io mi aspetterei di stemperare il caso con un gesto di concordia a nome del Sodalizio, con tanto di nome e cognome come facciamo noi tutti, mettendoci faccia. Proprio per arrivare a quel fatidico 3 settembre con la gioia nel cuore».
Del resto il Trasporto della Macchina è una celebrazione religiosa ed è fatta in nome di una piccola grande donna di nome Rosa che dell’unione e della fratellanza fece la sua ragione di vita.
Sabato 16 agosto 2014
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