di Sabrina Mechella
Di sicuro ci saranno i fiori. Del resto, per una manifestazione che si chiama S. Pellegrino in Fiore, va da sé. L’evento torna a Viterbo, nel quartiere medioevale, dal 1° al 4 maggio e, a sentire gli organizzatori dell’ente autonomo che porta il suo nome, sarà l’edizione del rilancio dopo un periodo non proprio fortunato. Trentatré gli espositori vivaisti provenienti non solo dalla Tuscia, ma anche da Toscana, Umbria, Lazio e Sicilia, dislocati per tutto il centro storico viterbese, per un impegno di spesa di circa 70 mila euro provenienti da Comune di Viterbo, Camera di Commercio, Provincia, Fondazione Carivit, Banca di Viterbo e diversi altri sponsor. È quanto è emerso dalla conferenza stampa di presentazione di stamani a Palazzo dei Priori, conferenza per la verità vivacizzata dalle sollecitazioni dei cronisti in merito ai concreti contenuti del programma, tra cui anche cifre, costi, novità, che fino alla fine erano rimasti ignoti ai più, lasciando diversi punti interrogativi. «In realtà volevamo mantenere la sorpresa – ha ammesso Fabio Fontana, direttore organizzativo dell’evento – del resto con una manifestazione basata su fiori e piante non è che ti puoi inventare chissà che. Posso rivelare che a piazza S. Lorenzo ci saranno scenografiche istallazioni realizzate con i fiori e che tutte le vie del centro saranno decorate da creazioni originali. I vivaisti, oltre ad esporre le proprie creazioni, avranno anche uno spazio riservato alla vendita».
Il sindaco Leonardo Michelini, l’assessore allo Sviluppo economico Fabio Barelli e alla Cultura Antonio Delli Iaconi hanno assicurato l’impegno dell’amministrazione affinché alle sei manifestazioni culturali dell’anno della città siano assicurate le dovute coperture: «Abbiamo lavorato per strutturare con queste manifestazioni un rapporto duraturo nel tempo – ha affermato Michelini - pensando a stipulare con gli organizzatori delle vere e proprie convenzioni, che prevedono l’impegno reciproco delle parti». Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo, preferisce pensare a S. Pellegrino in Fiore come una prova generale in vista dell’Expo Milano 2015: «La nostra associazione ha organizzato una serie di eventi collaterali che si vanno ad inserire nel programma della manifestazione – ha spiegato – durante i quali presentiamo al pubblico la cultura, l’enogastronomia e l’artigianato che sono i fiori all’occhiello della nostra terra, che intendiamo portare a Milano l’anno prossimo».
Nel programma spuntano qua e là rappresentazioni teatrali, laboratori, stand artigianali della Cna, un concorso di arti visive, concerti. Il tutto sembra realizzato senza un vero e proprio filo conduttore, quello del florovivaismo, che alla fine rischia di restare un po’ defilato. Tra le novità – reali sembra - di questa che è la ventottesima edizione la partecipazione di Medioera, che renderà il tutto più tecnologico con l’ausilio dei droni nel giardino di palazzo dei Priori e con l’intervento multimediale del giornalista Carlo Infante, che commenterà live sui social network la sua visione della città in fiore. L’evento – aggiungono gli amministratori - sarà promosso attraverso un sito web dedicato e tramite la pubblicazione di pagine pubblicitarie sui principali quotidiani romani. Per il resto dovremo aspettare di vedere dal vivo la manifestazione che, vista la reticenza degli organizzatori a svelarne i contenuti, sarà senz’altro stupefacente.
Venerdì 18 aprile 2014
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