di Sabrina Mechella
«Un grande successo per Viterbo, finalmente la nostra città è un esempio di civiltà per tutta la nazione». Non nasconde la sua soddisfazione Maria Rita De Alexandris, consigliera comunale di maggioranza della lista Viva Viterbo, commentando la notizia dell’istituzione del registro delle coppie di fatto votato oggi in Consiglio comunale con 18 pareri favorevoli e quattro contrari. Una decisione che arriva dopo un percorso lungo e travagliato iniziato lo scorso agosto, molto discusso e a volte persino osteggiato sia in sede di consiglio, sia tra i privati cittadini “conservatori”, su una proposta del consigliere pentastellato Gianluca De Dominicis e da Sel, sposata poi anche da molti altri consiglieri.
«La comunità della città di Viterbo – si legge nella premessa della delibera approvata dal parlamentino di Palazzo dei Priori – al pari di quella italiana, è caratterizzata dalla presenza di forme di legami affettivi che non si concretizzano nell'istituto del matrimonio e che si denotano per una convivenza o comunque per una comunanza di interessi stabile e duratura. Considerato inoltre – si legge ancora nell'atto amministrativo sottoscritto dal Consiglio Comunale – che la tutela costituzionale, contenuta nell'art. 2 della Costituzione Italiana, relativa al riconoscimento delle formazioni sociali nelle quali si svolge la personalità dell'individuo, debba comprendere anche la fattispecie della famiglia di fatto. La Città di Viterbo – evidenzia inoltre la delibera – può operare nell'ambito delle proprie competenze per promuovere pari opportunità alle coppie di fatto, favorendone l'integrazione sociale e prevenendo forme di discriminazione e/disagio, con particolare riferimento alle persone anziane. Considerato che per raggiungere questo obiettivo – si legge a conclusione della delibera - è opportuno stabilire forme di identificazione delle coppie di fatto basate su un vincolo affettivo, si procederà al rilascio da parte dell'anagrafe comunale di un'attestazione di costituzione di coppia di fatto basate su un vincolo di natura affettiva».
«Il consenso o il dissenso espresso verso l'approvazione del regolamento per il registro delle coppie di fatto – ha ribadito il sindaco Michelini durante il suo intervento in Consiglio Comunale – non è legato ad alcuna appartenenza politica, ma attiene esclusivamente alla sfera personale di ogni individuo. Una scelta, espressa attraverso una votazione pubblica, lontana da qualsivoglia dietrologia o forzatura di partito. Un risultato che, al di là di qualche polemica, può essere interpretato come un punto di partenza e di apertura verso quei tanti giovani, conviventi, che da anni vivono in uno stato di fatto, e che ora finalmente si vedono riconosciuti quei diritti di civiltà fino a oggi negati».
«È l’affermazione dello stato di diritto – commenta De Alexandris – e del rispetto del singolo individuo. È quello che ho detto anche in Consiglio comunale: è una decisione che non ha colore politico ma che riguarda il riconoscimento delle istanze delle persone». Il registro, di fatto, equipara le coppie non sposate, di qualsiasi sesso ne siano i componenti, a quelle sposate, stabilendo un principio vero e proprio. L'iscrizione al registro è gratuita, potrà essere celebrata come un vero e proprio matrimonio in uno dei locali del Comune e la coppia potrà chiedere in ogni momento di rescindere l'accordo.
In Italia attualmente sono 155 i Comuni che hanno istituito il registro delle coppie di fatto (in provincia di Viterbo Bassano Romano, Canepina e Tarquinia), mentre cinque sono le città che rilasciano alle coppie omosessuali l'attestazione di famiglia anagrafica.
Martedì 25 marzo 2014
© Riproduzione riservata
1385 visualizzazioni