di Gianni Tassi
Sant’Angelo di Roccalvecce, borgo rurale all’estremità orientale del territorio ricadente nel comune di Viterbo. Qualche centinaio di anime, luogo poco conosciuto che adesso per il suo rilancio turistico (e quindi economico) si affida al mondo delle fiabe e della mitologia popolare. Da lì non ci si passa per caso, è al di fuori delle rotte tradizionali, andarci è una scelta precisa per chi vuole visitarlo. Ma non è che offra poi così grandi attrattive ed è per questo motivo ormai che da anni sta subendo un continuo e inesorabile abbandono anche da parte degli stessi residenti.
I suoi abitanti adesso per dare slancio a un turismo per altro mai esistito si affidano al mondo irreale delle fiabe. “Abbiamo deciso di realizzare – afferma Gianluca Chiovelli, presidente dell’associazione culturale Acas - un itinerario artistico costituito da murales e installazioni lungo tutte le vie; il tema portante è quello fantastico della fiaba, della leggenda, della mitologia”. Si tratta in pratica di dipingere con enormi e coloratissimi murales che riportano al mondo delle favole le facciate delle case.
“Da una parte all'altra di S. Angelo, insomma – prosegue il presidente dell’Acas - si potrà passeggiare e ammirare le opere di valenti pittori e scultori che prendono spunto dai racconti dei fratelli Grimm, Andersen, Collodi, ma anche Fedro o i miti greci o anche le leggende locali oppure le favole popolari raccolte da Italo Calvino o quelle, più moderne di Gianni Rodari”. Il primo murales, Alice nel paese delle meraviglie, realizzato dall’artista Tina Loiodice, si è già trasformato nella grande attrattiva di Sant’Angelo di Roccalvecce e dalla prossima settimana la stessa Loiodice tornerà per dipingere il secondo muro ispirandosi alla favola de Il piccolo principe. Poi toccherà agli altri. L’intenzione dei promotori del progetto è quella di giungere all’estate con l’itinerario completato.
E non basta, a corredo del progetto principale ce ne sono altri: l'apertura degli antichi sentieri rurali attorno al paese che costituiranno un tracciato storico-naturalistico, il restauro dei luoghi d'interessi già esistenti come la fontana (che proviene da sorgenti già scoperte dagli Etruschi), l'edicola/cappella all'inizio della strada principale, i forni comuni, la ripulitura di alcune zone verdi che sono degenerate in discarica e così via. “Il tutto autofinanziato e a impatto zero – tiene a sottolineare Chiovelli - non si costruisce né si abbatte niente. Si restaura, con criterio, e in taluni casi si abbellisce. Non è facile rompere il silenzio e la rassegnazione che c'è nella provincia profonda e chiunque voglia darci una mano, in qualunque modo, è davvero il benvenuto”.
Mercoledì 21 febbraio 2018
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