di Sabrina Mechella
Messa in sicurezza del fiume Fiora, il muro della discordia. Il soggetto in questione è una costruzione in cemento armato alta quasi due metri e mezzo e lunga 750, che dovrebbe delimitare le esondazioni ma che andrebbe ad impattare pesantemente sul paesaggio, che sta scatenando una serie di polemiche tra amministrazione comunale di Montalto di Castro e Pd all'opposizione. Il sindaco Sergio Caci afferma che si può sostituire il cemento con sistemi adottati in altre regioni italiane costituiti da paratie mobili, il Pd accusa il sindaco di essere stato lui stesso ad aver approvato il progetto costituito anche dal muro.
«È chiaro che l’area in cui si sta per intervenire ha un valore paesaggistico e ambientale di notevole importanza – sostiene Caci -. È altrettanto chiaro che il pericolo di ulteriori esondazioni deve essere scongiurato e occorre mettere in sicurezza le attività e la vita delle persone che vivono nel tratto interessato dalle opere. Purtroppo va messo in evidenza che le opere presentate nel progetto definitivo, che sarà posto come base di gara di appalto, prendono in considerazione solo un aspetto di quanto più volte richiesto dall'amministrazione comunale. La sicurezza dalle esondazioni sarà certamente garantita dal muro in cemento armato di 2.40 metri circa di altezza, ma la compatibilità ambientale e paesaggistica viene completamente ignorata. In una realtà locale dove la presenza e l’utilizzo del fiume Fiora costituiscono una ricchezza economica capace di richiamare il turismo, non si può accettare che venga trascurato l’aspetto ambientale. È interessante richiamare le prescrizioni della relazione istruttoria. Nella pronuncia di assoggettabilità a V.i.a., a pagina 10, si dice che "tutte le opere previste in progetto dovranno essere interessate da interventi di ingegneria naturalistica e per quanto riguarda il muro dell’argine banchinato da opere di mascheramento, necessarie all’inserimento delle stese nel paesaggio locale".
«Tali prescrizioni appaiono in sintonia con quanto richiesto dall’amministrazione - prosegue Caci - ma non appaiono minimamente e la cosa è alquanto strana, in nessun elaborato grafico progettuale posto come documento a base d’asta. Risulta infatti difficile mascherare 750 metri di muro in cemento armato costruito a ridosso delle attività sorte sulle sponde e nelle immediate vicinanze del Fiume Fiora. Mi preme mettere in evidenza che il progetto definitivo non ha ottemperato né le richieste della amministrazione comunale né tantomeno le direttive europee diventate legge italiana. Alcune di queste soluzioni, costituite da paratie mobili di diversa tipologia e forma, sono state adottate anche dalla Regione Toscana: dovremmo forse pensare che in Toscana viene posto maggior attenzione al paesaggio? Sto invitando la Regione Lazio a voler prender in considerazione quanto ho appena spiegato e a voler modificare gli elaborati a base d’asta, sostituendo il muro in cemento armato di circa 800 metri di lunghezza con le paratie mobili o altra tecnica costruttiva, in grado di garantire la conservazione del paesaggio fluviale, così come già adottato in Europa e come tante volte comunicato all’ente regionale stesso. Molte nuove tecniche sono nate da quando è stato fatto il progetto e devono essere prese in considerazione».
Ma il Pd di Montalto di Castro e Pescia Romana ribatte che è stato il sindaco stesso a dare parere positivo al progetto: «Ricordiamo l'evento di presentazione del progetto a S. Sisto: il sindaco e l'assessore ai lavori pubblici ci dissero che doveva essere approvato di corsa, esattamente com'era, per non perdere i finanziamenti. La conferenza di servizi per valutarlo è stata chiusa dal sindaco Caci con parere positivo. Il nostro sindaco ha dato parere positivo al muro, all'idrovora e al progetto che di fatto impedisce lo sviluppo di un porto interno. Siamo contenti che la nostra amministrazione sia tornata sui propri passi, riconoscendo l'errore di aver approvato un progetto troppo invasivo. Ne prendiamo atto. Il Pd sta già lavorando per evitare che l'opera dell'arginatura abbia un impatto ambientale drammatico sulla nostra Marina, impedendo tra l'altro un potenziale sviluppo economico dell'area. Allo stesso tempo riteniamo fondamentale che la marina venga messa in sicurezza. Non vogliamo assistere nuovamente alla tragedia di famiglie e imprese che perdono tutto, dovendo poi confrontarci con l'incapacità di una giunta che non sa a chi inoltrare le richieste per i risarcimenti e le lascia morire nel cassetto del sindaco. Lavoriamo con la Regione per presentare variazioni in corso d'opera. Quelle variazioni che avrebbe dovuto presentare il sindaco Caci. Noi siamo pronti a collaborare in maniera costruttiva e responsabile con le altre forze ma rifiutiamo di farlo con chi difende interessi personali vendendo false e impercorribili soluzione ai problemi».
Giovedì 6 febbraio 2014
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