Redazione Online
«Quello che è successo negli ultimi giorni e che ha determinato condizioni eccezionali di maltempo nel Lazio e in particolare nella provincia di Viterbo, è determinato da un fenomeno molto inusuale del passato, ma che oggi sta diventando sempre più frequente. Stiamo parlando della formazione di piccoli cicloni, zone depressionarie che si formano sul Mar Mediterraneo dovuti al riscaldamento del mare. Zone che si aggiungono spesso alle condizioni tipiche dei fronti depressionari che provengono dall’Oceano Atlantico». A dichiararlo è Riccardo Valentini, capogruppo di Per il Lazio al consiglio regionale e Premio Nobel per la Pace nel 2007 insieme all’ex vicepresidente americano Al Gore e altri scienziati dell’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change).
«Abbiamo avuto una piccola scheggia impazzita sul Mediterraneo che è risalita verso nord e ha determinato questa bomba d’acqua, questo eccesso di umidità che si è poi condensato in precipitazioni. Si tratta – spiega Riccardo Valentini – di un fenomeno che si è sostanzialmente aggiunto al normale ritmo dei fronti che si alternano durante il clima invernale. Una situazione abbastanza inusuale e che purtroppo sarà sempre più presente in futuro. Infatti, gli scenari climatici che abbiamo di fronte sono relativi a un riscaldamento globale che potrebbe anche essere piuttosto significativo, soprattutto per quello che riguarda le emissioni dei gas serra che non accennano a diminuire ma che, anzi, sono sempre in continuo aumento. Fenomeni accentuati dalle crisi climatiche.
In particolare sull’Italia centrale dove questi piccoli cicloni tropicali potrebbero essere sempre più frequenti in futuro e determinare le difficili condizioni che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Il problema che abbiamo di fronte – prosegue Valentini – evidenzia tutta la fragilità del nostro territorio. Una fragilità determinata da una viabilità stradale dove non ci sono interventi di risistemazione, così come da alvei fluviali in condizioni drammatiche dal punto di vista dello scorrimento delle acque.
Lo stesso vale per i versanti dove ci sono eventi franosi in tutta la provincia di Viterbo e che spesso sono lasciati a se stessi, talvolta con interventi di edilizia e di infrastrutture realizzate senza tener conto in modo adeguato del rischio idrogeologico. Ci troviamo quindi di fronte ad una presa di responsabilità che la nostra comunità deve avere rispetto a quello che potrà essere anche un peggioramento futuro.
L’attenzione deve essere molto alta. Ed è per questo – conclude Riccardo Valentini – che stiamo discutendo al consiglio regionale una nuova legge sulla protezione civile. Una nuova legge per organizzare il sistema di protezione civile sul nostro territorio che potremmo già approvare questa settimana. Una legge che punta ad organizzare un sistema di protezione civile, anche attraverso un’agenzia regionale, che si sviluppi attorno meccanismi di controllo, prevenzione, decisione e monitoraggio unici. Una legge per rispondere alle emergenze nel modo più efficace ed efficiente possibile».
Lunedì 3 febbraio 2014
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