Redazione Online
Bagni pubblici a Viterbo, un servizio non garantito ai turisti in città, la note del Movimento 5 Stelle Viterbo.
Una città come Viterbo che ha (o dovrebbe avere) vocazione turistica deve fornire a chi la visita, e ovviamente a chi ci abita, tutta una serie di servizi essenziali. Tra questi, forse tra i meno nobili, ma sicuramente tra i più necessari, i servizi igienici pubblici. Chi arriva in città per visitare la sala del primo conclave, o la Chiesa con il corpo intatto di Santa Rosa, o magari il meraviglioso quartiere medievale di San Pellegrino, o che magari a Viterbo ci vive, deve, in caso di impellente bisogno, adattarsi ad entrare in un locale pubblico provvisto del tanto sospirato servizio.
Certo, questo porta consumazioni e magari qualche euro in più nelle casse dei ristoratori che visto il periodo di sicuro non si lamenteranno, ma che figura ci fa la città? I pochi bagni pubblici sono chiusi, domeniche comprese, e quando ci passi vicino, meglio guardare da un’altra parte visto lo stato di abbandono in cui versano; quelli aperti beh, diciamo che, a voler essere buoni, non sono proprio in ottime condizioni.
Prendiamo ad esempio i bagni pubblici di Prato Giardino che di sicuro non sono a norma per l’accesso dei disabili, sono pure chiusi la domenica, e se proprio vogliamo “sparare sulla croce rossa” non sono nemmeno forniti di fasciatoio per i bambini; ma si, ma si lo sappiamo, chi volete che ci vada in un parco pubblico magari di domenica, le mamme con i bambini piccoli? Suvvia! !!
Magari ci è andata male: proviamo al Sacrario in Piazza Martiri d’Ungheria, come testimoniano le foto allegate, uno dei bagni è fuori servizio, l’altro non si sa, perché il display è rotto! Non va meglio a La Quercia, in via del Lavatoio: qui se devi andare in bagno devi essere molto veloce perché manca la porta, di tavoletta copriwater neanche a parlarne, un lusso! La situazione a San Martino al Cimino in via del Macello, a Grotte Santo Stefano e nei restanti servizi è simile e quindi non proprio rosea.
Sarebbe auspicabile forse per l’amministrazione dare priorità di spesa per quei servizi che, ahinoi anche se meno nobili, sono comunque essenziali ai cittadini viterbesi e poi perché fanno parte del biglietto da visita della città. Suggeriamo ad esempio di spendere qualche soldo in meno per buffet e catering in occasione della presentazione della festa di Santa Rosa e magari investirlo in maggior manutenzione dei pochi bagni pubblici presenti sul territorio comunale.
Martedì 4 novembre 2014
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