I pompieri di Viterbo perdono pezzi: automezzi vecchi, personale scarso e chiusura distaccamenti

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Viterbo | annunciata sospensione sede di tarquinia

I pompieri di Viterbo perdono pezzi: automezzi
vecchi, personale scarso e chiusura distaccamenti

A denunciare il pericolo per la sicurezza dei cittadini Gianluca Cannone, segretario provinciale Conapo (Sindacato autonomo vigili del fuoco). Argomento quanto mai attuale all'indomani dell'attentato al settimanale francese Charlie Hebdo

di Sabrina Mechella

Gianluca Cannone, segretario provinciale Conapo (Sindacato autonomo vigili del fuoco)
Gianluca Cannone, segretario provinciale Conapo (Sindacato autonomo vigili del fuoco)

I pompieri di Viterbo perdono pezzi. Automezzi privi di gomme termiche e vecchi di 20 anni, personale sempre meno numeroso e senza ricambio generazionale, nuclei e distaccamenti in pericolo. Non comincia sotto i migliori auspici questo 2015 per i vigili del fuoco della Tuscia, perché al già destino incerto sul nucleo sommozzatori di Viterbo è stata annunciata la sospensione del distaccamento di Tarquinia. «Lo stavamo segnalando da anni, da tempo la situazione è sempre più pesante – commenta Gianluca Cannone, segretario provinciale Conapo (Sindacato autonomo vigili del fuoco). Dopo anni di richiesta di apertura definitiva di un distaccamento sulla zona del litorale della Tuscia, oggi viene anche soppresso quello che da tempo viene offerto in forma parziale (copertura solo diurna dalle 8 alle 20). Solo per ricordare ai cittadini di quella parte del mondo, ora per raggiungere Montalto o Tarquinia ci vogliono mediamente 40 minuti di tempo, sempre che l'unica squadra in servizio al comando di Viterbo non sia impegnata in altro intervento.

È paradossale pensare che mentre anche il più piccolo paese della nostra provincia come Tessennano ha una sede di Protezione civile con mezzi all’avanguardia, noi abbiamo sempre meno personale, meno soldi, meno strutture. Basti pensare che non tutti i nostri veicoli sono dotati di gomme termiche: immaginiamo una situazione di intervento urgente su neve o ghiaccio (che nel nostro territorio non è infrequente), rischierebbero i miei colleghi e anche chi deve essere soccorso. Tutto questo mentre squadre di volontari hanno mezzi e attrezzature nuove, con uno sperpero inimmaginabile di soldi pubblici. Ma io chiedo: se vi sentite male chiamate la croce rossa con dei volontari a bordo o il 118 che dispone di medici laureati? E lo stesso vale nel nostro caso, siamo noi ad essere chiamati per primi dai cittadini. Io non parlo di soldi, quello che sto discutendo è che in questo modo è il servizio alle persone che viene pesantemente penalizzato. Di questi tempi chi lavora è fortunato, lo dico sempre ai miei colleghi, però non ritengo giusto che un pompiere guadagni 7 euro l’ora considerato il lavoro che svolge: ho pagato 10 euro alla ragazza che mi ha tenuto la bimba mentre stavamo facendo il trasloco».

La protesta contro i tagli salariali dei sindacati autonomi di Polizia, Vigili del fuoco e Polizia penitenziaria (Sap, Conapo e Sappe) che lo scorso 23 settembre avevano manifestato in piazza dei Caduti davanti all’autoemoteca dell’Avis, donando il sangue
La protesta contro i tagli salariali dei sindacati autonomi di Polizia, Vigili del fuoco e Polizia penitenziaria (Sap, Conapo e Sappe) che lo scorso 23 settembre avevano manifestato in piazza dei Caduti davanti all’autoemoteca dell’Avis, donando il sangue

Ma di chi è la responsabilità di questi tagli ai corpi come quello dei vigili del fuoco che sono in prima linea in caso di calamità, di disastri, di incidenti, ma che sono i primi a intervenire in soccorso del singolo cittadino?

«Nel caso del distaccamento di Tarquinia la Regione Lazio non ha confermato il rinnovo del finanziamento – spiega Cannone – è questo è un problema strettamente politico: non si spiega altrimenti perché le altre provincie italiane, specie al Nord, dispongono di mezzi all’avanguardia, di distaccamenti, di personale numeroso e noi a Viterbo veniamo sempre più penalizzati. Evidentemente i loro politici sono bravi e riescono a rappresentare le istanze di noi pompieri a livello regionale e nazionale, i nostri no. E poi forse c’è una corresponsabilità dei sindacati confederali come Cgil, Cisl e Uil che hanno fatto davvero poco per rappresentare la nostra categoria ai tavoli di chi ci governa. Gli automezzi di Viterbo sono vecchi di 15-20 anni, il personale fa fatica a stare al passo con le richieste di intervento sul territorio e tutto questo mentre il ministero dell’Interno ha adottato un piano di tagli con riduzione degli organici di tutte le sedi nautiche dei vigili del fuoco, di dismissione senza sostituzione di unità navali antincendio di grosse dimensioni, e mentre sette nuclei sommozzatori, tra cui proprio quello di Viterbo, sono a rischio definitiva chiusura».

Già la sicurezza. All’indomani dell’attentato al settimanale francese Charlie Hebdo l’argomento è quanto mai pressante: «In caso di attentato in un luogo pubblico come la metro a Roma sarebberi i vigili del fuoco i primi a intervenire e chiaramente anche noi di Viterbo, ma il Governo continua a tagliare proprio sulla sicurezza e lo sta facendo nel solco dei governi precedenti, che hanno limitato le assunzioni e le risorse finanziarie necessarie alla formazione e agli addestramenti del personale e anche l’acquisto e manutenzione di mezzi e attrezzature. Insomma, di questi tempi dove la richiesta primaria dei cittadini che pagano le tasse e più sicurezza servono riforme e non tagli. Inoltre va sbloccato il turnover perché l’età media dei Vigili del Fuoco è ormai pericolosamente troppo elevata. Il 2015 inizia sicuramente con il piede sbagliato per quanto riguarda la sicurezza - conclude Cannone – e questo vale ancora di più per il territorio della Tuscia».

Venerdì 9 gennaio 2015

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