Giovani e agricoltura, ok dalla Regione. Lazio all'utilizzo delle terre incolte

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Viterbo | a disposizione un fondo di 500mila euro

Giovani e agricoltura, ok dalla Regione
Lazio all'utilizzo delle terre incolte

Lo annuncia Riccardo Valentini, capogruppo di Per il Lazio al Consiglio regionale: «Ci sono trecento ettari inutilizzati in tutta la Tuscia a Viterbo, Proceno, Tarquinia e Montalto di Castro che metteremo a disposizione delle nuove startup»

Redazione Online

Startup e agricoltura, in arrivo il bando dalla Regione Lazio per l'utilizzo delle terre incolte
Startup e agricoltura, in arrivo il bando dalla Regione Lazio per l'utilizzo delle terre incolte

«Trecento ettari di terreni Arsial al servizio dei cittadini. Trecento ettari al servizio delle giovani generazioni. La Regione Lazio pubblicherà a breve il bando per l'utilizzo delle terre incolte». A dichiararlo è Riccardo Valentini, capogruppo di Per il Lazio al Consiglio regionale. «Ad annunciarlo – spiega Valentini – il commissario straordinario dell'Agenzia per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio (Arsial) Antonio Rosati, convocato mercoledì scorso in audizione presso la Commissione regionale Agricoltura».

Il bando sarà presentato dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dall’assessore regionale all’agricoltura Sonia Ricci. «Ci sono terre incolte in tutta la Tuscia – prosegue Valentini – come ad esempio a Viterbo, Proceno, Tarquinia e Montalto di Castro. Una scelta di campo con cui vogliamo aiutare ragazzi e ragazze che vogliono investire nel settore agricolo a costruire il proprio futuro e quello della nostra regione a partire da quelle che sono le sue vere risorse e dall'intreccio tra agricoltura e patrimonio storico, artistico, archeologico e ambientale.

Una ricchezza che non teme e non deve temere confronti non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Il bando – sottolinea Valentini – come dichiarato dallo stesso Rosati, disporrà di un fondo di credito di oltre 500mila euro con la Garanzia a patrimonio dei beni dell'ente. Tutto questo - conclude Riccardo Valentini – perché vogliamo che le realtà che andranno a gestire le terre siano vere start-up e abbiano la forza di camminare e competere con le proprie gambe».

Domenica 26 gennaio 2014

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