di Simona Mingolla
Si è svolto il 25 novembre, nella sala Coronas della Prefettura di Viterbo un Convegno di riflessione in occasione della Giornata Internazionale sulla violenza alle donne, organizzato dalla Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professionali Affari) sezione Viterbo e patrocinato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Comune di Viterbo. Erano presenti le rappresentanze di varie associazioni: Archeotuscia Onlus, "Nimpha", "La Palma e il Leone", "Arte e benessere", "Crescere Insieme", "Donne per la Sicurezza Onlus Viterbo", " Tusciae20", Centro Studi Santa Rosa da Viterbo Onlus, Comitato Imprenditoria Femminile, Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia, Garden Club Viterbo, Inner Wheel Viterbo, ProgettArte 3D e Rotary Club Bolsena Ducato di Castro. Dopo il saluto del vice-prefetto, Andrea Nino Caputo, che ha riconfermato la piena disponibilità della prefettura sul fronte della prevenzione e dell'intervento in merito al tema della giornata, la presidente della Fidapa, Carla Pepponi Bartoleschi, ha rinnovato gli impegni e la mission della sua Associazione anche in merito a questa problematica.
Moderatrice è stata Alba Maffei Paioletti che ha ricordato come "le istituzioni si stanno muovendo seguendo il filo delle tre "P", che stanno per: Punizione, verso chi commette reati contro la persona, Protezione delle vittime nell'immediato e dei testimoni che non devono cadere nell'omertà per paura di ritorsioni e Prevenzione per far conoscere il problema e come agire e per fare rete fra donne che amano altre donne. Bisogna insegnare alle donne di fidarsi delle altre donne: fondamentale è l'amicizia che dà forza e coraggio".
Nel Lazio nel 2013 sono morte 20 donne di cui 9 a Roma: è il dato nazionale più alto in assoluto, seguono Campania e Lombardia. Grazie all'allontanamento del questore (conseguente ad una delle ultime norme) possiamo dire che sono state probabilmente salvate in tutta Italia 5890 persone. Questo deve condurre anche ad una riflessione sui costi che ruotano intorno a questi casi di violenza, per lo Stato, per la riorganizzazione di una vita ferita sul piano psico-fisico e su quello della ricostruzione e supporto di tutti gli affetti che ruotano intorno alla vittima.
Poi è stato lanciato il video realizzato nel 2013 da Carlotta Farina del Liceo Artistico Orioli e vincitore, per la Regione Lazio, grazie all'immagine presentata per rappresentare la violenza sulle donne. «In questi giorni - prosegue Alba - molti sono gli incontri e le riflessioni per sapere cosa si può fare e soprattutto per innalzare il livello di consapevolezza su queste violenze e saper cogliere immediatamente i segnali al fine di intervenire il prima possibile. Si stanno muovendo moltissimo anche gli artisti con le loro opere e la loro creatività per mandare messaggi costruttivi e che facciano prevenzione. Miranda Bocci, socia Fidapa, ha portato le sue 3 tele dal titolo globale "Non rubateci l'anima" che hanno vinto nel 2012 il premio della giuria ad un concorso a Firenze il cui tema era la violenza sulle donne».
Daniela Bizzari, consigliera Delegata alle Pari Opportunità del Comune di Viterbo, nel porgere il saluto da parte dell'amministrazione comunale, ha annunciato che è stata votata all'unanimità, dall'intero Consiglio comunale, l'erogazione dei fondi richiesti dall'associazione Erinna attiva nel combattere la violenza di genere per costruire cultura e spazi di libertà per le donne. Inoltre, ha sottolineato l'importanza dell'inasprimento della pena per gli aggressori preannunciando, infine, l'apertura a Viterbo di un centro di ascolto per le donne.
Giuseppina del Signore, dell'associazione Progettarte 3D, ha illustrato la campagna “Un posto occupato" lanciato dalla siciliana Maria Andaloro ed accolto in primis su Viterbo dalla sua associazione. Spiega: «Ogni qual volta che ci si trova in gruppo in un qualche luogo pubblico (teatro, convegno, ecc...) si vuole ricordare, attraverso l'occupazione di un posto con un cartello, una donna che avrebbe voluto esserci se l’amore violento di un compagno, del marito, di un amante deluso, non glielo avesse impedito. Sempre e comunque un uomo... spesso quando spiego la manifestazione di questo gesto è palpabile il fastidio e questo lo trovo triste». Altro progetto importante a livello nazionale ed annunciato in questa occasione è la "Valigia di salvataggio per non tornare indietro". Per saperne di più: http://www.salvamamme.it/progetti/7-marzo-valigia-di-salvataggio-per-non-tornare-indietro/
Maria Antonietta Russo (Presidente Rotary Club Bolsena Ducato di Castro e delegata per la Provincia alle Pari Opportunità) ha illustrato le novità legislative dopo la convenzione di Istambul. «Abbiamo dato inizio insieme ad altre forze associative, istituzionali e dell'ordine del territorio, ad una task force per affrontare il problema ed arginarlo. Prevenire, proteggere e punire sono i capisaldi di questa legge che è andata a rafforzare il nostro codice penale. In sintesi: innanzitutto le pene sono più severe. Infatti è previsto l'aumento di un terzo della pena se alla violenza assiste un minore o se la vittima è in gravidanza o se la violenza è commessa dal coniuge seppur separato o dal compagno seppur non convivente. Ci sarà l'arresto obbligatorio in fragranza per i reati di maltrattamento familiare e stalking. Querela irrevocabile: molte volte la vittima querela e poi, perchè intimorita, seppur è stato avviato un procedimento, ritira la querela. Oggi essa è divenuta irrevocabile proprio per evitare le intimidazioni che la vittima può avere da parte del violentatore. Corsia preferenziale per i giudizi per i processi per stalking e femminicidio. Patrocinio gratuito per tutte le vittime di questi maltrattamenti a prescindere dall'estrazione sociale e dal livello economico, mentre alle vittime straniere che subiscono violenza verrà riconosciuto il permesso di soggiorno. Tutte le vittime che subiscono violenza vengono informate dell'iter giudiziario del processo contro l'aggressore in un'ottica di continuo contatto fra lo Stato e la vittima. La Regione Lazio ha recepito questa normativa: a marzo del 2014, infatti, essa ha licenziato una legge regionale per contrastare la violenza contro le donne e ha previsto un osservatorio con un organismo ad hoc per far sì che si possa intervenire celermente di fronte a queste problematiche. Infine, è previsto anche un ausilio economico alle donne vittime di violenza ed un percorso di inserimento lavorativo oltre che domiciliare. Oggi è stato stanziato un milione di euro dalla nostra Regione da destinarsi alle associazioni e agli interventi per i figli delle vittime».
Ha concluso il professore Settimo La Porta con una conferenza su una donna e un’artista nata alla fine del 1500, dimenticata rimasta per secoli una voce silenziosa, sebbene avesse segnato il mondo della pittura del suo tempo in maniera superba. Fu riscoperta e immolata sull’altare dei più grandi artisti di tutti i tempi solo nel dopoguerra del secolo scorso dalla critica femminista, che mise in risalto anche le sue qualità di donna combattiva e indomita. Questi aspetti del suo carattere, frutto di una personalità forte, le consentirono di colorare la sua vita con lo stesso ardore con cui colorò le sue tele. Per lei fu impossibile discernere le vicende della vita dalla pittura, connubio che traccerà la sua immortalità di donna-artista illuminata e caparbia, che riuscì a uscire dalle strettissime maglie di una società implacabile verso il sesso femminile. Si tratta di Artemisia Gentileschi, la celebre caravaggesca vittima di stupro e protagonista di una dolorosa vicenda processuale.
Una frase di Oriana Fallaci è stata ricordata a conclusione dell'incontro: «Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida, che non finisce mai».
Giovedì 27 novembre 2014
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