Redazione Online
«Se il Museo Civico non riaprirà in tempi brevi, stiamo pensando di trasferire le tavole di Sebastiano del Piombo in altro luogo, in un sito che possa renderle sempre fruibili. E questo sito potrebbe essere Palazzo dei Priori, i cui portici sono il sito naturale per opere d'arte e archeologiche di grande valore. E faremo di tutto affinché nel Palazzo del Comune non ci siano più soltanto uffici, ma luoghi d'arte da visitare che si sposino con la Piazza». A dichiararlo è stato l'assessore alla Cultura del Comune di Viterbo, Giacomo Barelli, nel corso di un'intervista andata in onda su Radiocoop76, la web radio di Confcooperative Viterbo. Una proposta che, secondo Barelli, non esclude la riapertura del Museo Civico.
«L'obiettivo - spiega infatti l'assessore - è riaprire il museo civico nei tempi che ci saranno consentiti per reperire le risorse economiche e capire dal punto di vista tecnico quali sono gli interventi necessari. E questo al di là delle polemiche di chi il museo civico non solo l'ha chiuso, ma non è riuscito a riaprirlo». Una mostra - quella sulle tavole di Sebastiano del Piombo, in corso a Palazzo dei Priori fino al 30 gennaio - che secondo Barelli ha dato risultati «ben oltre le aspettative. La mostra - ha infatti sottolineato - ha avuto un grande riscontro mediatico e migliaia di persone che l'hanno visitata. E questo ci spinge a mantenerla il più a lungo possibile, proponendone delle altre in futuro.
Anche il Festival delle Luci ha avuto uno straordinario risultato nell'aver finalmente consentito di ravvivare il centro storico. Ed anche questo è sotto gli occhi di tutti. Un'operazione migliorabile, ma riuscita al 100%. Un evento che va riproposto». E a proposito di Festival delle Luci e delle polemiche che ha suscitato, Barelli conferma che le prove in piazza gli sono state segnalate durante un incontro con le associazioni culturali prima dell'uscita dell'Avviso pubblico per l'assegnazione dei lavori. «Che siano state fatte queste prove - ha detto - a me è stato riferito. Non so chi abbia partecipato. So invece benissimo che nei giorni precedenti furono depositate in Comune delle proposte regolarmente protocollate per poter realizzare il Festival delle Luci. E credo che chi ha fatto queste proposte si sia premurato di andare a vedere come poter realizzare cosa aveva proposto. Dopodiché il Comune ha deciso di non andare ad affidamento diretto ma di proporre un avviso pubblico. Avviso pubblico che ha premiato chi ha fatto l'offerta migliore. E le carte sono a disposizione di tutti. Non trasformiamo questa storia in un giallo, in un mistero che non c'è».
Barelli ha risposto anche a domande su Caffeina e conflitto d'interesse. «Nessun conflitto d'interesse perché non c'è mai stato un interesse. Una polemica – ha dichiarato l’assessore alla cultura – utilizzata in modo strumentale. Per quanto riguarda Caffeina, sono contento di aver dato il mio supporto volontario alla nascita della Fondazione, mettendo a disposizione le mie competenze da avvocato per redigere lo Statuto. Dopodiché mi sono dimesso dal Direttivo della Fondazione prima di ricevere la nomina da assessore. Un percorso che rivendico. I conflitti d'interesse sono altri. Laddove gli interessi non ci sono, non ci sono nemmeno i conflitti. Detto ciò, tutti devono avere la possibilità di partecipare ai bandi, inclusa Caffeina, perché tutti hanno diritto di partecipare alla vita culturale della città. Così è stato e così sarà. Ed è giusto - ha sottolineato Barelli - che chi ha avuto il merito di fare cose importanti per la città nel campo della cultura venga tenuto in attenzione da parte del Comune».
Domenica 26 gennaio 2014
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