Redazione Online
Dal ghiaccio allo spazio. Fanno parte dell’esperimento le colture di microfunghi provenienti dalle rocce dell’Antartide, preparati e studiati nei laboratori del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Università della Tuscia nell’ambito del Progetto nazionale di ricerche in Antartide. I campioni biologici essiccati saranno esposti, per un periodo da 1,5 a 2 anni, all’esterno della stazione spaziale, dove il vuoto quasi assoluto e la radiazione non schermata dall’atmosfera arrostirebbero e essiccherebbero un uomo in pochi minuti.
Il programma dell’Agenzia spaziale europea e finanziato dall’Agenzia spaziale italiana, sotto la responsabilità del professor Silvano Onofri del Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Unitus, rientra nel quadro della preparazione dell’esplorazione di Marte. Lo scopo dell’esperimento è verificare se i microrganismi sottoposti alle condizioni spaziali e di Marte lasciano nelle rocce tracce che potrebbero essere trovate nelle rocce di Marte e nelle meteoriti. Onofri aveva già dimostrato nell’esperimento Life del 2010, sempre sulla Stazione spaziale internazionale, che questi microrganismi sono in grado di sopravvivere nello spazio per 1,5 anni.
Giovedì 24 luglio 2014
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