Redazione Online
Alimentazione vegan, la lettera dei cittadini viterbesi che chiedono alla grande distribuzione di adeguarsi alle loro necessità.
Negli ultimi tempi in tutto il mondo si è assistito all’incremento rapidissimo di persone che hanno scelto di non nutrirsi più di animali o di prodotti di origine animale (latte e derivati, miele, uova, coloranti animali). Le statistiche parlano ormai di un 10% della popolazione occidentale che ha scelto di alimentarsi cruelty-free. E il trend è in crescita.
Lo stesso nel viterbese, provincia sonnacchiosa che in questo ambito sta invece vivendo un proprio Rinascimento culturale.
La comunità vegana, riunita attorno ad amici già in rete sui social network, ha evidenziato la scarsità di tipologie merceologiche e di varietà fra le stesse in offerta sugli scaffali anche dei maggiori supermercati presenti nel viterbese.
Eppure oggi sul mercato – ormai non più relegato a quello specializzato - si trovano tutti i prodotti in versione vegan e di diverse varietà e marca per tipo: salse e sughi, formaggi vegan, lavorati glutinici, biscotti, croissant e torte, latti vegan e derivati, creme dolci e salate, piatti pronti (lasagne, paste, gnocchi, polpette, affettati vegan), stuzzichini.
Per questo è stata inoltrata una vera e propria petizione alle direzioni Coop Tirreno e Leclerc, sottoscritta da oltre 50 persone residenti nella provincia cui si stanno aggiungendo sempre più adesioni, affinché la grande distribuzione locale si adegui alle necessità dei clienti.
Il gruppo, come indicato nella missiva, restando disponibile a contatti da parte della grande distribuzione per coadiuvare la scelta più consona possibile al territorio dei prodotti da inserire sugli scaffali, plaude alle azioni effettuate già autonomamente seppur queste restino ancora decisamente insufficienti a soddisfare la richiesta.
Martedì 14 ottobre 2014
© Riproduzione riservata
1942 visualizzazioni