Abbattimento Castel Firenze a Viterbo. Fare Verde chiede spiegazioni alla Soprintendenza

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Viterbo | si chiede se fosse un edificio tutelato

Abbattimento Castel Firenze a Viterbo
Fare Verde chiede spiegazioni alla Soprintendenza

Risale al 30 giugno scorso la lettera inviata dall’associazione ambientalista alla Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici del Lazio e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Viterbo per sapere se fosse sottoposto a vincolo

Redazione Online

Castel Firenze, risalente agli anni '20, prima dell'abbattimento
Castel Firenze, risalente agli anni '20, prima dell'abbattimento

Abbattimento Castel Firenze in via S. Maria della Grotticella, a Viterbo, Fare Verde Tarquinia chiede spiegazioni alla Soprintendenza. Risale al 30 giugno scorso la lettera raccomandata inviata dall’associazione ambientalista alla Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici del Lazio e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Viterbo, per chiedere chiarimenti in merito all’abbattimento dello stabile denominato “Castel Firenze” avvenuto il 15 giugno scorso, per il quale la ditta incaricata aveva inviato una semplice Dia al Comune di Viterbo. «Tale edificio – si legge nella lettera di Fare Verde – da sommarie informazioni raccolte, era stato edificato negli anni ’20 e realizzato ispirandosi a Palazzo Vecchio di Firenze dal proprietario, che era un ufficiale dell’esercito di origini fiorentine.

Dello stabile resta un cumulo di macerie
Dello stabile resta un cumulo di macerie

Trattandosi dunque di un edificio costruito verosimilmente oltre 80 anni fa, si chiede a codesta Soprintendenza di accertare se il palazzo abbattuto ricadeva nelle tutele previste dall’articolo 10, comma 1, del Dlgs 42/2004 e se ogni intervento sullo stesso dovesse essere preventivamente autorizzato così come disposto dall’art. 21 del suddetto decreto. Inoltre – si legge ancora nella nota – si chiede di sapere se a codesta Soprintendenza è mai chiesta una richiesta di verifica dell’interesse culturale del palazzo ai sensi dell’art. 12 del Dlgs 42/2004. Infine si chiede di informare, oltre all’associazione scrivente, anche la Procura della Repubblica di Viterbo alla quale la presente comunicazione perviene per opportuna conoscenza».

Sabato 26 luglio 2014

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