Sigarette ai facchini di Santa Rosa una tradizione che vale ancora?

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Sigarette ai facchini di Santa Rosa
una tradizione che vale ancora?

Se lo chiede Viterbo Civica, che critica la consuetudine del Comune di Viterbo di regalare un pacchetto di "bionde" a ogni componente del Sodalizio

di Sabrina Mechella

I facchini di Santa Rosa
I facchini di Santa Rosa

Sigarette ai facchini di Santa Rosa, una tradizione che vale ancora? Il Comune di Viterbo, infatti, ogni anno nel bilancio stanzia la cifra necessaria a comprare un pacchetto di “bionde” per ogni componente del Sodalizio, una consuetudine risalente a molto tempo fa, quando non c’erano molti soldi per i vizi e anche un pacchetto di sigarette poteva rappresentare un premio allettante. Ha ancora senso questa tradizione e, soprattutto, è un gesto educativo rispetto alle nuove generazioni, sapendo che il fumo è davvero dannoso per la salute e poco si concilia con l’attività fortemente atletica dei facchini? Se lo chiede Viterbo Civica in una nota:

«In base al criterio dell’amministrazione trasparente, ogni cittadino è tenuto ad accertarsi di come sono spesi i propri soldi. Abbiamo scoperto che tra le voci in uscita dal bilancio comunale ci sono anche 1300 euro, soldi che ogni anno il Comune paga per comprare le sigarette ai facchini di Santa Rosa. Si tratta di una tradizione risalente a molto tempo fa, fu istituita durante quegli anni in cui il cibo scarseggiava e il lavoro era a cottimo, l’orgoglio di trasportare la macchina non bastava a riempire la pancia.

Gli aspiranti facchini latitavano, per supplire a questa mancanza, fu deciso di assicurare a ogni facchino un pasto e un pacchetto di sigarette. Erano tempi diversi e non esisteva la consapevolezza di oggi sui danni del fumo. Con il tempo la consuetudine di regalare a ogni facchino un pacchetto di sigarette si è consolidata a tal punto da diventare parte della tradizione. Oggi, grazie alle incessanti campagne antifumo, sappiamo che fumare fa male, non ci sembra un bel gesto incoraggiare le giovani generazioni di facchini all’uso del tabacco. Non è nostra intenzione chiedere la soppressione di una tradizione ma se proprio deve essere, perché non modificare almeno l’oggetto del dono. Sarebbe certamente più utile e apprezzato, anche da chi non fuma, regalare un integratore di sali minerali oppure una pomata per le contusioni».

Martedì 9 settembre 2014

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