Le associazioni culturali viterbesi sul piede di guerra: «Il Comune ci ha preso in giro»

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Viterbo | stamattina conferenza stampa nel giardino di palazzo dei priori

Le associazioni culturali viterbesi sul piede
di guerra: «Il Comune ci ha preso in giro»

Motivo dello sfogo la recente determina di assegnazione dei fondi per l’Estate e il Settembre Viterbese 2013 che hanno scontentato tutti «assegnando pochi soldi a pioggia e senza alcun criterio logico». E adesso annunciano ricorso al Tar

di Sabrina Mechella

Un momento della conferenza stampa
Un momento della conferenza stampa

«Ci sentiamo profondamente traditi nella nostra dignità, chiediamo solo regole certe, trasparenza, programmazione». È lo sfogo delle associazioni culturali viterbesi che stamattina hanno convocato una conferenza stampa nel giardino di Palazzo dei Priori, aperta non solo ai giornalisti ma anche agli stessi chiamati in causa, cioè gli amministratori comunali. Che hanno preferito non partecipare, evitando il confronto. E siccome gli assenti hanno sempre torto, quello che poteva essere un contraddittorio è stato un discorso a senso unico.

La ragione di tanta amarezza? La recente determina di assegnazione dei fondi per l’Estate e il Settembre Viterbese 2013 che, come sostengono le associazioni, hanno, di fatto, scontentato tutti, assegnando pochi soldi a pioggia e senza alcun criterio logico. «Dopo un anno di attesa alcune realtà culturali del territorio sono state escluse dall’assegnazione dei finanziamenti senza motivo, altre hanno ricevuto solo una piccola parte di quanto inopportunamente prospettatogli dall’allora assessore Barelli, altre ancora sono state inserite nonostante avessero comunicato per tempo che l’evento non si sarebbe svolto» lamentano. Il grande accusato – assente – è proprio l’attuale assessore allo Sviluppo economico, che avrebbe promesso mari monti alle organizzazioni, le quali si sono fidate dell’impegno verbale preso.

Marco Trulli
Marco Trulli
Sante Paolacci
Sante Paolacci

«Fummo contattati da Barelli lo scorso anno – sostiene Marco Trulli, presidente Arci Viterbo – il quale ci prospettò un finanziamento con un bando aperto. Ci siamo fidati e adesso a un anno di distanza abbiamo ricevuto un rimborso ridicolo rispetto all’impegno economico preso. Spacciamo cultura, non droga – aggiunge – chiediamo una presa di posizione e un impegno pubblico. Ho organizzato Estasiarci nel 2013, la mia richiesta di rimborso è stata persa e non c’è nemmeno un elenco degli esclusi. Uno dei dirigenti ci ha confermato che hanno dato i finanziamenti a pioggia perché il Comune non può permettersi un ricorso».

Irene Temperini
Irene Temperini

Ma a quanto annunciato stamattina il ricorso al Tar è già pronto, come anticipa Irene Temperini, presidente della Pro loco Viterbo: «Sappiamo che il ricorso al Tar comporta la sospensione dei finanziamenti – afferma – ma del resto questo Avviso pubblico è stato viziato da illegittimità amministrative, nel senso che le regole del gioco sono state cambiate in corsa, alla data di scadenza della presentazione delle nostre domande di rimborso. È come chiedere a qualcuno di partecipare a una gara podistica e poi all’arrivo mi dici che la mia corsa non è valida perché dovevo farla con una gamba sola. Assurdo».

Francesco Cerro
Francesco Cerro
Giuliano Nisi
Giuliano Nisi

Stesso scontento da parte di Francesco Cerro della Compagnia Tetraedro («Barelli ci aveva commissionato 12 spettacoli nelle frazioni di Viterbo, abbiamo speso 8000 euro ce ne hanno assegnati 2000») di Sante Paolacci dei Funamboli («Chiediamo all’amministrazione se siamo un peso o una risorsa e poi se questo dare i soldi a tutti non è sia un marchettificio»), di Giuliano Nisi, presidente associazione 21° Secolo, di Simonetta Pacini di Tuscia Eventi («Ho dovuto annullare due manifestazioni previste questa estate perché non posso permettermi ancora di pagare di tasca mia»).

Serenella Bovi
Serenella Bovi
Simonetta Pacini
Simonetta Pacini

Serenella Bovi di Ludika 1243 si sfoga: «Ci sono state fatte grandi promesse, che Ludika sarebbe stata la manifestazione di punta per far rivivere il centro storico medioevale, ci avevano garantito che, siccome l’evento esiste già da 14 anni, avrebbero avuto un occhio di riguardo. Dopo un anno ci troviamo assegnare un contributo irrisorio, declassati in una fascia mortificante, senza capire con quale criterio».

Claudio Pisa
Claudio Pisa
Paolo Cappelli
Paolo Cappelli

Idem per Claudio Pisa di Immaginaction Rock Cultura e per Claudio Cappelli di Take Off, entrambi organizzatori di concerti musicali che avrebbero ricevuto l’ok da Barelli per poi vedersi assegnare soldi sufficienti a pagare solo la Siae. Ma a quanto pare la musica è sempre stata la stessa, anche nella passata amministrazione, come fa presente Augusto Terenzi della Compagnia Mani in Alto:

Augusto Terenzi
Augusto Terenzi

«L’assessorato alla Cultura non ha mai brillato – sottolinea – nel 2012 a una settimana dall’inaugurazione di un evento ci fu comunicato che ci avrebbero tolto 500 euro. Io propongo di smettere tutti di organizzare eventi pubblici, che all’amministrazione fanno molto comodo, finché questo modus operandi non sarà diventato trasparente e con regole certe».

Andrea Pascucci
Andrea Pascucci

«Io trovo semplicemente assurdo che entro i 1000 euro una manifestazione non debba rendicontare le spese – aggiunge Andrea Pascucci di Moto Perpetuo -. Noi siamo stati esclusi perché hanno perso la nostra pratica. Non è una lamentela per i soldi mancati, ma è una questione di etica, se voi amministratori non siete in grado lasciate stare».

Non viene mai nominata apertamente ma nell’aria aleggia lo spettro di Caffeina, la manifestazione che avrebbe cannibalizzato i piccoli eventi. «Inutile denigrare questa manifestazione – affermano loro – ma non si può negare che ormai Caffeina non deve dimostrare niente a nessuno, mentre noi dobbiamo farci in quattro per ottenere permessi, finanziamenti eccetera.

Non è comunque gratificante per noi leggere su alcuni quotidiani che senza Caffeina la città sarebbe morta – aggiungono – ma comunque oggi noi siamo qui perché vogliamo parlare di come siamo stati trattati. Chiediamo solo regole certe, risposte e programmazione. Aspettiamo una risposta. Intanto annunciamo una prossima riunione, da cui scaturirà una manifestazione pubblica cittadina».

Giovedì 5 giugno 2014

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