Viterbo | la denuncia delle associazioni della provincia
Un caso che ha dell'assurdo e che ancora una volta rende evidente le condizioni in cui troppo spesso si trovano gli animali ricoverati presso strutture private e convenzionate con le amministrazioni pubbliche della provincia viterbese
Quello che raccontiamo è il caso di due cuccioli malati e poi deceduti trovati in uno dei tanti sopralluoghi effettuato in un canile della provincia, un caso che a nostro avviso ha dell'assurdo e che ancora una volta mette in evidenza le condizioni in cui troppo spesso si trovano gli animali ricoverati presso strutture private e convenzionate con le nostre amministrazioni pubbliche. Per ovvi motivi ancora non possiamo fare il nome della struttura, perché presenteremo nei prossimi giorni un esposto in Procura, ma già lo scorso gennaio un’altra associazione animalista viterbese si era rivolta alla magistratura per lo stesso motivo di cui oggi scriviamo. Però le foto che alleghiamo sono eloquenti e parlano da sole.
Qualche giorno fa due nostri volontari si recano per una visita in uno dei tanti canili del viterbese e trovano due piccolini di circa due mesi arrotolati su una copertina lurida e nauseante in uno dei box della struttura. I cuccioli sono spelacchiati, malattici, pieni di croste, non si alzano nemmeno dal loro sporco giaciglio per fare incontro ai due visitatori, come avrebbero fatto se avessero avuto la tipica e dirompente allegria di due meticcetti gioiosi e in salute della loro stessa giovane età. Se ne stanno lì nell'apatia del cucciolo malato che va incontro alla morte. Mentre i due volontari si trovano a gestire questa situazione, arriva una famigliola felice in cerca di un cucciolo da adottare e viene scelto un cagnolino tra tre cuccioli in un box adiacente a quello dove si trovano i due malati. Sotto lo sguardo incredulo dei volontari l'operaio della struttura consegna agli adottanti il piccolo senza foglio di adozione e regolare chip e, cosa ancora più grave, senza alcuna documentazione sanitaria come libretto di vaccinazione e sverminazione.
Allarmati dalla gravità della situazione, i due allertano i veterinari preposti e fanno richiesta urgente di ricovero dei due poveri animali presso una struttura veterinaria idonea. Alla promessa di un successivo e celere accertamento sul posto da parte degli organi preposti, i volontari attendono di conoscere le intenzioni dei veterinari intervenuti dopo 48 ore. La task-force veterinaria compie a porte chiuse la verifica e comunica alle associazioni intervenute di aver disposto il trasferimento dei due cuccioli presso una location più consona (si scoprirà nei giorni a seguire, una proprietà privata e non una clinica veterinaria!) nella quale uno dei due cuccioli muore. Il giorno successivo, il secondo cucciolo, viene finalmente ricoverato presso un ambulatorio veterinario dove muore poche ore più tardi. Questa storia è l'ennesima conferma delle precarie e vergognose condizioni in cui sono abbandonati gli animali di competenza dei comuni che affidano a gestori senza scrupoli la vita di povere bestiole indifese e che per contratto dovrebbero invece garantire loro, cibo adeguato, cure, amore. Per questo i gestori dei canili odiano le associazioni animaliste. Per questo, inevitabilmente, quando volontari e gestori di canili, si incontrano, scoppia la guerra. Per questo i gestori dei canili ci spergiurano, ci maltrattano verbalmente, perché ogni volta che riusciamo a entrare nei loro bunker, non si sa come mai, troviamo sempre qualcosa che non va. Per questo ci impediscono di entrare e ci negano la possibilità di fare adozioni.
Quanti animali vengono lasciati morire senza cure con noncuranza e superficialità? Perché vengono ancora date in gestione queste strutture a privati e non ad associazioni animaliste, che lavorano per amore, disponibilità, passione, verso questi poveri animali? Perché nessuno controlla in queste strutture come vengono spesi i soldi dei cittadini? Perché chi dovrebbe controllare, verificare, vigilare, e punire in caso di inadempienze, non lo fa? Perché si continua a far partorire cagne intere in queste strutture e non esiste un piano serio e rigoroso di sterilizzazione preventiva?
Con quali criteri vengono erogati i contributi finanziari per la gestione di queste strutture? Noi siamo volontari. Togliamo tempo alle nostre famiglie, attività, lavoro, per occuparci con amore, passione, sensibilità e compassione di animali indifesi ed è un'ingiustizia che nessuno riconosca il nostro lavoro e ci venga impedito di entrare. Quello che è certo, è che nel silenzio di una burocrazia senza etica si sono perse due vite. Due cuccioli sono morti perché nati nel posto sbagliato. Due cuccioli di cui abbiamo vissuto e subito con sofferenza la tragica fine. Degli altri, abbiamo motivo di credere numerosi, purtroppo, non c'è dato di sapere. Un ringraziamento particolare ai gestori di altre strutture che con il tempo ci hanno aperto le porte e ci permettono di lavorare in modo costruttivo, collaborando tutti i giorni con noi.
Associazioni Animaliste di Viterbo e provincia
Martedì 2 settembre 2014