Viterbo | i due non vivevano più insieme
Queste le parole agghiaccianti pronunciate da un trentanovenne viterbese alla sua ex consorte, sottoposto dalla Squadra Mobile della questura di Viterbo a misura cautelare di divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla vittima
«Ti farò trovare morta con la bocca piena di mosche, ma prima ti porterò la testa dei tuoi figli». Queste le parole agghiaccianti pronunciate da un trentanovenne viterbese alla sua ex moglie, sottoposto dalla Squadra Mobile della questura di Viterbo a misura cautelare di divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla vittima.
«Al provvedimento restrittivo - spiega Fabio Zampaglione, dirigente della Mobile – si è giunti a seguito di una riservata attività investigativa iniziata dopo una denuncia presentata dalla coniuge separata dall’uomo, la quale aveva riferito di diversi episodi di vessazioni, molestie e minacce, nonché di lesioni provocate dall’ex».
Una vita d’inferno secondo quanto dichiarato dalla donna: sebbene i due non fossero più conviventi quando l’uomo la incontrava per strada l’apostrofava con offese pesantissime e la minacciava con frasi come «Ancora cammini, fra poco non camminerai più» e quella ancora più tremenda «Ti farò trovare morta con la bocca piena di mosche, ma prima ti porterò la testa dei tuoi figli».
«In altri frangenti – aggiunge il dirigente della Mobile – si è sfilato la cintura dei pantaloni e con la fibbia di ferro l’ha minacciata. In un’occasione in particolare, sempre con la cinta, le ha causato anche delle vere e proprie lesioni fisiche». Alla luce di questi fatti l’uomo è stato prima sottoposto a indagini per il reato di stalking e lesioni, aggravate per aver commesso il fatto nei confronti della propria ex consorte ed aver usato strumento atto a offendere.
Nelle prescrizioni imposte dal giudice nell’atto dell’emissione della misura cautelare è stato fatto divieto assoluto all’uomo di avvicinarsi al luogo di residenza e di svago della donna.
Giovedì 24 luglio 2014