Orte | lunedì mattina la protesta in stazione
Gli utenti di Latina in mattinata hanno a disposizione 10 corse e raggiungono la capitale in 50 minuti. Viterbo ne ha solo quattro di 2 ore e mezza. Con l'annullamento delle fermate dei treni da/per Perugia diventerebbero solo tre
di Sabrina Mechella
Soppressione fermata Orte dei regionali veloci provenienti da Perugia, monta la protesta dei passeggeri in seguito alla decisione dell’assessore ai Trasporti della Regione Umbria, Silvano Rometti, di annullare le fermate dei treni RV2481 e RV2488. La soppressione riguarda la tratta Perugia - Roma della mattina e Roma - Perugia del pomeriggio, che obbliga i passeggeri a salire sui treni immediatamente precedenti e successivi, con il risultato di aumentare il sovraffollamento delle carrozze, rendendo ancora più insostenibile il viaggio verso la Capitale. Il comitato pendolari Orte, lunedì 21 luglio, protesteranno dalle 7 di mattina alla stazione omonima. I pendolari hanno aggiunto che «declinano ogni responsabilità da eventuali atti inconsulti dettati dalla disperazione e dalla rabbia montante dei cittadini». Al loro fianco si sono schierati anche il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, e l’assessore provinciale ai Trasporti, Franco Vita, che in una nota hanno dichiarato:
«Comprendiamo perfettamente il malessere dei pendolari della Tuscia ed esprimiamo loro tutta la nostra incondizionata solidarietà per gli innumerevoli disagi che sono costretti a sopportare ogni giorno. Allo stesso tempo però, ci sentiamo in dovere di invitare tutti alla calma nella consapevolezza che l’esasperazione, per quanto legittima ed in certi casi inevitabile, rischi di rivelarsi una cattiva consigliera. Invitiamo l’assessore regionale ai Trasporti del Lazio, Michele Civita - hanno aggiunto Meroi e Vita - a continuare il forte pressing sul collega umbro, affinché riveda la scelta di sopprimere le fermate dei treni ad Orte, o quanto meno si cerchino insieme delle soluzioni condivise che possano ridurre il più possibile il disagio per i pendolari della Tuscia, già costretti a fare i conti giornalmente con disservizi insostenibili, che comportano ritardi nell’orario di lavoro e condizioni di viaggio da terzo mondo».
Viterbo è effettivamente la Cenerentola del trasposto su ferro rispetto alle altre province del Lazio. Dalle 6 alle 8.30 di mattina, da Porta Fiorentina, partono solamente quattro corse per Roma della durata media di 2,30; quella delle 7,39 prevede addirittura 2 cambi, mentre quella delle 8,29 impiega ben 3,06 ore, cambiando appunto anche a Orte. Nel caso della soppressione della fermata si annullerebbe un’altra corsa, con conseguenze disastrose per i lavoratori e gli studenti pendolari viterbesi, che a questo punto avrebbero a disposizione solo tre corse nella fascia mattiniera più calda. Ben diversa la situazione di Latina e Frosinone; i pendolari pontini, dalle 6 alle 8 di mattina, possono beneficiare di ben 10 corse verso la capitale, della durata media di 50 minuti, mentre i frusinati, per la stessa fascia oraria, dispongono di 7 corse della durata media di circa un’ora. Rieti dispone infine di 4 corse per la capitale, della durata di due ore circa, ma i reatini devono scendere dal treno solo una volta per cambiare.
Per i pendolari che prendono il treno da Orte per andare a Roma, invece, vuol dire rinunciare al treno delle 8,01 il cui biglietto costa circa 5 euro, costringendoli a prendere quello successivo, l’Intercity delle 8,16 che costa 10,50 euro per il ticket di seconda classe. Si può dunque immaginare il disagio anche in termini economici che ricadrebbe su queste persone. In tempo di crisi economica una vera e propria mazzata.
Venerdì 18 luglio 2014