Bomarzo | disavventura del responsabile enpa viterbo
Lo racconta Mauro Chiarle, protagonista ieri mattina del fatto accadutogli alla fermata del bus a Bomarzo. Lui è sceso dal mezzo, andando a denunciare il fatto ai carabinieri di Viterbo per interruzione di servizio di pubblica utilità
di Sabrina Mechella
«Lei col cane non può stare». Così l’autista del Cotral a Mauro Chiarle, responsabile Enpa (Ente nazionale protezione animali) che ieri alle 7.05 di mattina si accingeva a prendere il pullman alla fermata di Bomarzo di fronte alla farmacia col suo adorato e inseparabile Sole, un meticcio simil volpino di dieci anni e sei chili scarsi di peso, per recarsi a Viterbo. «Mentre mi accingevo ad obliterare il biglietto - racconta l'uomo - l'autista mi ha detto: "Di nuovo con questo cane? Altri miei colleghi le hanno già detto che non può salire sul bus col cane senza museruola, scenda altrimenti non parto, legga il regolamento. Se non le va bene prenda un taxi"».
«L’ho supplicato di farmi restare, col cane in braccio non avrei arrecato nessun fastidio – ha spiegato Chiarle – ma non c’è stato nulla da fare. Per non creare disagi all’utenza sono sceso dal bus». Arrivato a Viterbo grazie all’autostop, Chiarle è andato al comando dei carabinieri cittadino, dove ha sporto denuncia perché vittima di interruzione di servizio di pubblica utilità. Il referente Enpa provinciale aveva già indirizzato alla direzione del Cotral una lettera nella quale chiedeva alla società di adeguarsi alle normative vigenti:
«Nel 2004, a seguito dei molteplici casi di aggressioni canine, il ministro Sirchia emanò una legge che prevedeva la sottoscrizione di varie razze pericolose e l'obbligo assoluto di museruola e guinzaglio – dice la lettera in questione -. Questa legge è stata eliminata con l’introduzione della legge Martini nel 2009 che ha (finalmente) eliminato la lista nera di cani pericolosi e introdotto l'obbligo di portare sempre con sé la museruola e farla indossare solamente se vien richiesto.
Quest’ultimo obbligo è stato infine superato dopo un ricorso al Tar del Lazio presentato dalle associazioni animaliste. Ogni proprietario, dunque, è responsabile del proprio cane e ne risponde per qualsiasi danno o molestia possa arrecare. In base a quanto sopra chiedo che vengano rimosse le tabelle di regolamento attualmente esposte, che vengano tolti i cartelli di divieto posizionati all'ingresso del salone Cotral a Riello Vt e che venga informato il personale sulle leggi vigenti». Allo stato attuale però il Cotral non ha risposto.
Sabato 12 luglio 2014