Viterbo | diritti e doveri dei bagnanti con fido al seguito
Quali sono le regole per chi frequenta gli arenili demaniali con il proprio quattrozampe? Ecco cosa prevede la normativa anche nel litorale viterbese
di Sabrina Mechella
Estate: tempo di spiaggia e di mare, per molti in compagnia del proprio cane. Ma non sempre la giornata si rivela piacevole, specie se si viene allontanati o addirittura multati dai vigili urbani o dagli uomini della Guardia costiera per aver portato il proprio quattro zampe con noi sulla spiaggia libera. Ma come ci si deve comportare in questi casi e, soprattutto, quali sono le regole, in particolare nel litorale viterbese? Quali i diritti dell’utente nel caso specifico?
Abbiamo interpellato le amministrazioni comunali di Montalto di Castro e di Tarquinia in merito alle ordinanze emesse in materia. All’ufficio demanio del Comune di Montalto la signora Dina Reversi risponde che il 12 maggio 2014 è stata emessa l’ordinanza n. 28 che, tra le altre cose, vieta l’accesso ai cani sulle spiagge libere, tranne quelli per soccorso o i cani per non vedenti. Spiega anche che stanno individuando delle aree apposite di spiaggia libera – probabilmente tra la zona compresa tra l’area della marina e quella militare – che, essendo poco frequentata, sarà a disposizione dei bagnanti con quattro zampe al seguito, non è ancora stata però fissata una data esatta in cui il provvedimento sarà effettivo. In merito ai cartelli di divieto che dovrebbero comparire all’ingresso di ogni spiaggia libera la signora Reversi assicura che sono stati affissi ovunque ma, come verificato solo la scorsa settimana da chi scrive, nel caso della spiaggia libera accanto allo stabilimento le Murelle non risulta alcun cartello di divieto visibile.
A Tarquinia invece da quattro anni ormai i bagnanti con cane al seguito possono usufruire della spiaggia “Animal Friendly” predisposta dal Comune. Si tratta dell’area ubicata a circa 600 metri dalla foce del fiume Marta, accanto al camping Tuscia, individuabile da un apposito cartello affisso al suo ingresso, aperta dall’alba al tramonto dal 1 giugno al 30 settembre 2014. Per il resto della spiaggia libera tarquiniese vale il divieto di ingresso ai cani, con ordinanza n. 8865 del 9 giugno 2014. Anche qui gli utenti dovrebbero essere informati del divieto tramite appositi cartelli disposti dal Comune.
Ma cosa accade se un bagnante con il suo cane viene invitato ad allontanarsi dalla Guardia Costiera o dai vigili urbani, in assenza di un divieto affisso in maniera visibile? Lo chiediamo alla stessa capitaneria di Porto di Civitavecchia, a risponderci un sottocapo che non rivela però il suo nome: «La legge non ammette ignoranza, l’utente si deve informare sulle regole di quel territorio, sennò prende la multa» è la risposta secca dell’ufficiale.
Ma è proprio così?
Giriamo la domanda a Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) che è di tutt’altro avviso: «In assenza di cartello in cui il Comune riporta numero e data di ordinanza in cui si vieta l’accesso ai cani in spiaggia libera in teoria si può accedere - spiega – anche se da due anni a questa parte i Comuni hanno facoltà di pubblicare online ordinanze e divieti.
Ma né bagnanti o bagnini possono chiedervi di allontanarvi, in questo caso possono essere denunciati per molestie. Se le forze dell’ordine, ossia la Capitaneria di porto e i vigili urbani, vi invitano ad andarvene, vi devono informare sulla presenza della relativa ordinanza di divieto, di cui avete diritto di conoscere numero, scadenza e contenuto per intero. Se il rappresentante della forza pubblica si rifiuta di darvi queste informazioni, chiedete il suo numero di matricola e fate ricorso inviando copia della protesta scritta alla Procura di competenza territoriale raccontando i fatti, perché l’ufficiale è passibile di omissione di atti di ufficio.
Nel caso di multa scrivete sul verbale le motivazioni che vi hanno indotto a restare in spiaggia (mancanza di cartelli di divieto, mancanza di comunicazione da parte degli agenti preposti) in modo che possiate fare ricorso al giudice di pace per farla annullare». La questione cani in spiaggia, comunque, è a dir poco confusa: «È una vera Babele – accusa Croce – se pensiamo che su 8000 chilometri di spiaggia nazionale ci sono altrettante normative diverse. Manca una legge nazionale, tutto è demandato a Regioni, Province, Comuni, enti Militari.
Alcune regioni sono particolarmente amiche degli animali come Toscana, Puglia, Marche ed Emilia Romagna, altre no. Abbiamo fatto una raccolta firme (http: //firmiamo. it/liberaspiaggiapercani) che consegneremo al ministro Franceschini la prossima settimana con un semplice obiettivo: raggiungere il 10 per cento delle spiagge libere italiane strutturate e aperte ai bagnanti con cane al seguito. Intanto l’Aidaa è a disposizione dal 15 luglio al 30 agosto per consulenze legali al numero 3926552051 o scrivendo a caninspiaggia@libero. it».
Lunedì 16 giugno 2014