Viterbo | visita ispettiva all'ospedale viterbese

Pronto soccorso Belcolle, sette infermieri

e 15 posti letto per 50 mila accessi l'anno

Sono questi i numeri di un'evidente carenza del nosocomio cittadino che è stato visitato dai consiglieri regionali Pietro Sbardella e Daniele Sabatini

Da sinistra: Ubertini, Sabatini, Santucci e Sbardella all'ingresso del pronto soccorso di Belcolle
Da sinistra: Ubertini, Sabatini, Santucci e Sbardella all'ingresso del pronto soccorso di Belcolle

Sette infermieri per 15 posti letto a fronte di 50mila accessi l’anno. Sono questi i numeri, disastrosi, del pronto soccorso di Belcolle che in questo pomeriggio è stato visitato dai consiglieri regionali Pietro Sbardella e Daniele Sabatini. Su invito dell’associazione FondAzione i due consiglieri hanno effettuato una visita ispettiva alla struttura viterbese, hanno posto domande ai responsabili facendo un quadro generale più chiaro sulla disastrosa situazione che investe l’importante struttura.

«Abbiamo chiarito alcuni punti importanti ed è stata una ottima occasione per porre domande e capire le criticità – ha spiegato Sabatini  - delucidazioni che avevamo chiesto più volte in Consiglio Regionale, ma che non ci erano state date. Questa di Viterbo è l’unica Asl su 12 che viene mantenuta in una situazione di grave incertezza: ha solo un commissario, per di più commissariato, che non può prendere delle decisioni importanti e urgenti. Sono troppe le criticità e le incertezze che vanno a incidere sull’operato di strutture come il Pronto soccorso che nonostante la buona volontà e l’impegno dei responsabili e del personale ha delle evidenti carenze, come la figura del neurochirurgo, di cui si sta decidendo di garantire la presenza o solo nei giorni feriali fino alle ore 15 oppure 11 mesi all’anno».

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Sbardella: «La figura del commissario deve essere chiarita quanto prima – ha aggiunto – in quanto si tratta di una debolezza di fondo e il governatore Nicola Zingaretti non sta facendo nulla per garantire livello assistenziale di base. Abbiamo a che fare con una Dea di primo livello con metà degli infermieri che servirebbero, per di più molti di essi a tempo determinato. È solo questione di aritmetica se si devono garantire servizi e posti letti serve una quantità di personale adeguato, e per questo occorre che venga preso un impegno straordinario ciò è quello che chiederemo. Affiancato a ciò – ha proseguito - c’è l’assurdità della non agibilità della pista dell’elisoccorso, non ci sono impegni economici ostativi serve solo sbloccare lavori: se il commissario non è in grado di farlo che lo faccia presente oppure si dimetta. Quel che è certo – è l’amara considerazione dei due consiglieri - è che non si riesce veramente a capire come faccia ad andare avanti questo Pronto soccorso».

Nel frattempo i consiglieri comunali Gianmaria Santucci e Claudio Ubertini si sono impegnati a chiedere per l’ennesima volta, nel prossimo consiglio comunale, un intervento al sindaco Leonardo Michelini.

Martedì 10 giugno 2014